USR Puglia: un’istituzione assente? Il diritto alla risposta e il dovere dell’ascolto

In un momento storico in cui il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione dovrebbe fondarsi sulla trasparenza e sull’efficienza, desta non poco sconcerto l’esperienza che molti utenti vivono quotidianamente con l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia. Segnalazioni ignorate, silenzi prolungati, impossibilità di ottenere un contatto diretto con un funzionario: un quadro che somiglia più a quello di un “ufficio fantasma” che a quello di un’istituzione al servizio del cittadino.

L’USR Puglia sembra oggi occuparsi quasi esclusivamente delle pratiche relative agli avanzamenti di carriera e al posizionamento del personale scolastico, trascurando totalmente l’ascolto e il confronto con coloro che vivono difficoltà o intendono segnalare disfunzioni. È noto che l’amministrazione non sia tenuta a rispondere a ogni PEC inviata dai singoli cittadini, ma nel caso di comunicazioni reiterate, fondate e documentate, il silenzio non è più giustificabile.

La legge parla chiaro: il cittadino ha diritto a una risposta. E la pubblica amministrazione ha il dovere – non solo morale, ma giuridico – di garantire trasparenza, tracciabilità e interlocuzione. Quando ciò non avviene, si mina il principio stesso della buona amministrazione.

Non si tratta solo di una questione di inefficienza, ma di rispetto. Perché dietro ogni segnalazione c’è una storia, una persona, spesso una situazione delicata che merita attenzione. Il silenzio, invece, si trasforma in un muro invalicabile, generando frustrazione e senso di abbandono.

È lecito allora chiedersi: a cosa serve un ufficio regionale che si nega all’ascolto? A chi è destinato, se non ai cittadini e agli operatori del settore che quotidianamente garantiscono il funzionamento della scuola pubblica?

Non è una polemica sterile, ma un appello: l’USR Puglia torni a essere presente, accessibile, umano. Perché un’istituzione che non ascolta, non risponde e non dialoga, rischia di perdere la sua funzione primaria: quella di servire il bene comune.

Una docente (lettera firmata)

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