BRINDISI – Leonardo e le organizzazioni sindacali nazionali hanno sottoscritto oggi il Protocollo di intenti sui prepensionamenti, che  coinvolgerà 1.100 dipendenti che matureranno i requisiti per il pensionamento nell’arco temporale massimo dei 4 anni successivi alle uscite programmate nel biennio 2018-2019. Analogo tavolo sarà aperto per l’estensione della misura ai dirigenti.
“La sigla dell’accordo inaugura l’importante operazione di rafforzamento delle competenze aziendali, prefigurata dal Piano industriale 2018 – 2022 di Leonardo, per aumentare la competitività e la redditività dell’azienda e delle singole divisioni”. L’obiettivo della manovra della società – che secondo il Sole 24 ore, si accingerebbe anche ad effettuare nuove nomine al vertice per rafforzare la competitività e il supporto al cliente, è di preservare la capacità e la continuità produttiva dei singoli siti, garantendo il mantenimento delle competenze chiave e sviluppandone di nuove.
Parallelamente al processo di efficientamento, l’azienda prevede di avviare, compatibilmente con le risorse economiche disponibili e in linea con gli obiettivi e le esigenze del business, un ciclo di nuove assunzioni. “L’accordo è strategico per sostenere il processo di trasformazione tecnologica e di sviluppo sostenibile dell’azienda”, commenta Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo. “Il Protocollo è una importante tappa per la piena esecuzione del Piano attraverso il
mantenimento delle competenze e l’inserimento di nuovi profili per andare incontro all’evoluzione del mercato”. È previsto l’avvio di tavoli di confronto, a livello divisionale e di aziende controllate, per definire i dettagli operativi, in relazione alle esigenze aziendali e alla maturazione dei requisiti di accesso. L’operazione si svolgerà nel corso del biennio 2018-2019 assicurando il corretto trasferimento delle conoscenze e delle competenze nel periodo intercorrente tra la sottoscrizione dell’accordo e quello dell’effettiva risoluzione.
A questo proposito vorremmo ricordare che da Leonardo sono fuoriusciti centinaia di lavoratori che lavoravano nell’indotto (Tecnomessapia, HB, GSE, Dema ecc), e sono fuori proprio per il piano industriale che definì Leonardo qualche anno fa solo che a capo non c’era Profumo, ma Moretti.
Questi lavoratori hanno per anni dimostrato la professionalità e serietà nei vari processi produttivi, a Brindisi, Grottaglie e Varese, oltre che all’estero però avevano la maglietta di un colore diverso, ma che hanno dimostrato engli anni di essere un patrimonio preziosissimo per Leonardo, adesso invece che si dovranno fare degli accordi in cui si incentivano i dipendenti, prossimi alla pensione, sarebbe buon gusto che sempre Leonardo chiami prima i lavoratori che già conosce e poi se in caso ne colloqui degli altri, perché se così non fosse staremmo a perdere oltre alla professionalità anche la redditività d’ impresa, visto che si tratta di profondi conoscitori dei processi produttivi e Brindisi non può permettersi di dilaniare quel patrimonio già messo a rischi dalle scelte politico/imprenditoriali scellerate.
Alfio Zaurito
Segr. Gen. Uilm Brindisi

 

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