di Aldo Recchia
<Più conosco gli uomini e più amo gli animali>. La frase – come è noto – sarebbe stata pronunciata da Mark Twain nel 1905. Ma sono in molti ad ammettere, che la stessa affermazione l’avrebbe fatta già Diogene di Sinope, uno dei più famosi filosofi della scuola cinica, quando – già nel IV sec. a.C. – provocatoriamente affermava: <Più conosco gli animali e meno amo gli umani>.
D’altro canto, anche oggi si sente dire spesso che <la mamma degli imbecilli è sempre incinta>.
Con il passar del tempo, però, il mondo cambia e niente è più come prima. Solo che si va sempre più verso il peggio. Purtroppo! E, in questo momento, volutamente si tralascia l’accenno a grandi eventi come le oltre 50 guerre in atto in tutto il mondo. L’attenzione, al momento, si sofferma solo su cose apparentemente più banali, ma pur sempre significative.
Gli “imbecilli”, pertanto, stiano tranquilli. Non rappresentano più il male assoluto. A primeggiare ora sono altri: gli “incivili” e, peggio ancora, gli “idioti”.
Duilio (nome di fantasia), giorni fa è rimasto letteralmente esterrefatto – a proposito di inciviltà – dopo quello che ha visto casualmente.
Oddio, segni di inciviltà se ne vedono tutti i giorni. E nessuno si scandalizza più di tanto, ormai. Subentra quasi una sorta di rassegnazione in ognuno di noi. Purtroppo!
Basta fare, del resto, una camminata a piedi, per rendersi conto di una situazione che precipita sempre più. Un po’ ovunque, non solo a Brindisi.
Scarpinando sui marciapiedi, per esempio, ormai bisogna abituarsi a fare lo slalom e, soprattutto, bisogna stare sempre con la testa in giù, per evitare di mettere i piedi nel posto sbagliato e riempire le proprie scarpe con la cacca dei cani. Ovviamente, tutti amiamo i cani e siamo fermamente convinti che non è certo colpa loro se i rispettivi “bisognini” sempre più spesso vengono lasciati per terra. A tal punto che tempo fa – non a caso – apparvero dei cartelli, lungo la ringhiera di cinta di una scuola, sui quali era scritto a chiare lettere e con grande garbo: <ne abbiamo le sca…rpe piene>.
I cartelli sintetizzavano naturalmente il pensiero di tutti: alunni, genitori, docenti e personale non docente, costretti tutti i giorni dell’anno (esclusi i festivi) a combattere con la presenza delle deiezioni dei cani, portati a passeggio per i loro bisogni sui marciapiedi che circondano la stessa scuola. Purtroppo, nelle abitazioni dei loro “padroni” non esistono ancora i servizi sanitari appositi. Non sono stati inventati.
Questo è solo un aspetto di inciviltà del cosiddetto homo sapiens.
Agli animali non si può addebitare alcuna colpa, si diceva. E Duilio in proposito non ha alcun dubbio. D’estate è vissuto sin da piccolo con gli animali, che i nonni avevano nella loro masseria dove in genere andava volentieri, perché libero da impegni scolastici. Pertanto sa quello che dice. E tuttora – in età abbastanza avanzata – possiede ancora dei gatti in campagna, dove va a villeggiare d’estate. Ma nei pressi della propria abitazione non vede mai niente di particolare, che possa infastidirlo, perché questi cosiddetti “animali” (però civilissimi) i loro bisogni li interrano pazientemente sempre al largo. Non solo, ma ci tengono a tenere lontani dalla stessa abitazione anche topi, lucertole, serpentelli e quant’altro. Pensate un po’ voi quanto sono intelligenti e utili, oltre che amabili!
Per farsi ancora un’idea dell’inciviltà dell’homo sapiens, però, basta saper osservare un po’ l’ambiente che ci circonda, per registrare un’altra pessima e incivile (non si può definire diversamente) abitudine, sempre più diffusa, dei sacchetti di spazzatura abbandonati dappertutto, sia lungo le strade cittadine e sia lungo le strade provinciali e nazionali. Per non parlare poi dello scempio che si registra all’interno del territorio, lungo le strade interrate di campagna.
Si chiude qui il discorso degli <incivili>, per passare a quello di un’altra categoria – peggiore, naturalmente – qual è quella degli <idioti>.
Duilio – dopo aver fatto la sua scoperta – non riesce ancora oggi a definirli diversamente e spiega anche il perché.
Lunedì 5 marzo u.s., era di ritorno da Cellino San Marco verso Brindisi, quando – dopo aver superato Tuturano e il quartiere La Rosa – ha imboccato la prima uscita per Brindisi. Ebbene, proprio in curva, sotto il ponte della superstrada BR-LE, la sua attenzione è stata attratta da una presenza inerte, che lo ha letteralmente sbalordito. Non credeva ai suoi occhi. Tanto gli sembrava impossibile, che non ha esitato un istante per tornare indietro con la propria auto e rendersi conto da vicino di ciò che, già a prima vista, lo aveva scioccato abbastanza: grossi sacchi di plastica, pieni di materiale di risulta per lavori effettuati chissà dove, depositati proprio in curva. A ridosso di un canale.
I sacchi erano così pesanti, che non poteva essere stato certamente un uomo a prenderli in braccio e depositarli dietro il guardrail in metallo, che fiancheggia la stessa strada in curva. Facile pensare, però, che qualcuno avrebbe utilizzato senz’altro un mezzo meccanico per completare l’opera. Tutto questo – è bene ribadirlo – in curva, dove le macchine arrivano all’improvviso, tant’è che Duilio ha dovuto fare molta attenzione, nel segnalare la propria presenza ed evitare così di essere investito, mentre era intento a fare delle foto, da sottoporre all’attenzione di qualche organo di informazione, oltre a quella delle autorità competenti.
Ora è inevitabile fare le opportune considerazioni sull’idiozia degli autori dell’operazione. Il materiale in questione – è ovvio – andava conferito semmai nei depositi opportuni, sostenendo senz’altro una spesa. Quanto? Certamente molto meno di quanto in genere paga la collettività – compresi gli autori (idioti) delle operazioni simili – per rimuovere subito i sacchi, anche e soprattutto allo scopo di evitare i danni al territorio, con tutte le conseguenze, che poi indirettamente vanno a colpire la salute dei cittadini in genere, compresa quella degli autori (idioti) delle operazioni inappropriate e i rispettivi figli (di idioti), se ne hanno o se contano di averne in futuro.
E tutto questo, solo per evitare di far fronte ad una spesa, senz’altro già versata alle stesse imprese da parte dei committenti dei lavori effettuati? Roba da non credere!
Ecco, perché Duilio è stato indotto a pensare che l’operazione in sé non poteva che essere addebitata ad incoscienti e per di più <idioti>. Comunque incapaci di fare le debite valutazioni ed evitare tutte le conseguenze del caso. Sotto tutti gli aspetti: ambientali e di salute pubblica, soprattutto.
Dopo una settimana, appena gli è stato possibile – racconta Duilio – ha ritenuto doveroso riferire la situazione alla Polizia Municipale di Brindisi. E, a questo punto, l’altra sorpresa. Gli organi competenti dei Vigili erano consapevoli del problema. Tant’è che – a seguito delle indagini effettuate – erano risaliti già agli autori dell’operazione quanto meno inopportuna, se proprio si vuole usare un eufemismo. Ma Duilio rimane fermamente convinto che la stessa operazione è semplicemente dettata da pura incoscienza e idiozia. Tanto più che gli autori dell’operazione inconsulta e ingiustificabile appartengono – come rilevato dalla Polizia Municipale – all’impresa che, attraverso l’Anas e per conto della Provincia, ha effettuato lavori di ripristino sul ponte in questione.
Secondo quanto ha appreso Duilio, i Vigili urbani avevano anche intimato alla stessa impresa di rimuovere i sacchi con il materiale di risulta. Ma gli stessi, sino a giovedì 6 u.s., non erano ancora stati rimossi ma solo spostati in maniera, quanto mai improvvida, a ridosso del guardrail, in piena curva.
Ora i lavori di ripristino del ponte sono stati portati a compimento già da un bel po’. L’impresa – doppiamente riprovevole, perché impegnata in lavori di pubblica utilità, per un Ente pubblico qual è la Provincia – nonostante l’invito dei Vigili, aveva solo provveduto a spostare i sacchi e non a rimuoverli subito e definitivamente. Tant’è che – secondo quanto hanno affermato giovedì 6 u.s., prima la segreteria particolare del Comando VV.UU. nella persona dell’ispettore Capozziello e poi il comandante dei Vigili, Tonio Orefice – si stava seriamente pensando di multare doverosamente (anche se in ritardo) l’impresa interessata.
Ora, le considerazioni di Duilio sono semplici: se si parla di inciviltà per tutti coloro che depositano lungo le strade sacchetti di immondizie – e il discorso vale per tutto il territorio pugliese e non solo per Brindisi, come si diceva – quale esempio dà a tutti gli incivili un’impresa impegnata in appalti pubblici, se si comporta in questo modo? E’ senz’altro un pessimo esempio. Anche per questo, Duilio – senza mezzi termini – parla di “incoscienza” e “idiozia”.
Nel pomeriggio di sabato 8 u.s., però (meraviglia delle meraviglie) i sacchi erano stati già rimossi.
Miracolo da attribuire a Duilio? Assolutamente no! Duilio ha fatto solo il suo dovere, informando gli organi competenti e i mass media. Tuttalpiù è servito solo da stimolo, allo scopo di accelerare quanto già avviato in precedenza. E, semmai, è solo un esempio di come si devono comportare le persone civili (ce ne sono tante ancora, per fortuna), anche e soprattutto per aiutare le Forze dell’ordine a svolgere al meglio i loro compiti istituzionali e arginare, in modo adeguato, l’inarrestabile fenomeno di inciviltà ed idiozia.