BRINDISI – Nella mattinata odierna si è tenuta presso il Palazzo della Regione Puglia la sottoscrizione del disciplinare regolante i rapporti tra ente regionale ed enti interessati per l’attuazione dei progetti di riutilizzo delle acque reflue affinate.

Sono 12 gli enti locali pugliesi che hanno ottenuto il finanziamento per la realizzazione del progetto, tra questi il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto.

Il presidente del Consorzio, Vincenzo Epifani è stato accolto dall’assessore alle lavori pubblici e risorse idriche, Giovanni Giannini ed ha apposto la firma che permetterà la realizzazione dell’impianto finalizzato al riutilizzo delle acque reflue affinate in agricoltura e agli interventi di tutela ambientale nella zona umida.

Di questa azione si gioveranno i proprietari dei terreni agricoli interni alla Riserva e l’area protetta da un lato grazie al blocco dello scarico degli stessi all’interno del Canale Reale, dall’altro per l’interruzione dell’emungimento di acqua dai pozzi artesiani, causa dell’aumento del cuneo salino della falda acquifera.

E, risvolto particolarmente importante, con l’ampliamento dei chiari d’acqua della Riserva e l’immissione negli stessi delle acque dolci affinate, Torre Guaceto potrà vantare un aumento del livello di biodiversità presente nell’area protetta.

Ora, secondo cronoprogramma, entro il novembre 2018 appalteremo i lavori per la realizzazione dell’impianto e degli interventi naturalistici in Riserva, mentre entro e non oltre il novembre 2020 l’opera entrerà in funzione.

“Quella di oggi è una giornata importantissima per Torre Guaceto e per la quale abbiamo lavorato sodo e a lungo – ha dichiarato Epifani -, da anni siamo impegnati sul fronte dell’agricoltura biologica, siamo passati da terreni coltivati con modalità bio 0% all’attuale 30%, e ora la fornitura di acqua dolce ai nostri agricoltori ci metterà nelle condizioni di poter realizzare una maggiore diversificazione agricola. Grazie al sostegno della Regione Puglia e dell’assessore Giannini riusciremo a trasformare un elemento detrattore per la Riserva in un’importante risorsa per la conservazione dell’area protetta e per lo sviluppo economico del territorio”.

Redazione

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