La civetta ha compiuto diciotto anni. E maggiore età è stata festeggiata come si conviene a una manifestazione che ha conquistato il cuore di tutti. Per la capacità di prestare la memoria al servizio della identità, per la bellezza dei luoghi, per il fascino della rievocazione, per la spettacolarità dei giochi, per la capacità della cultura di trasformarsi in spettacolo per arrivare a tutti. E sabato scorso il «Torneo della Civetta», iniziativa organizzata dalla pro Loco di Tuturano, ha fatto proprio questo.

Ha proiettato un accadimento storico, risalente al 1097, dunque in pieno basso Medioevo, nella suggestione e nella meraviglia del tempo, quando il Conte Goffredo di Conversano e la Contessa Sichelgaita donarono il casale Tutorius alle monache benedettine del Monastero di Santa Maria Veterana di Brindisi. Lo spunto storico c’è tutto, sicuramente l’anno campale per la frazione brindisina che ora si trasfigura in una ricostruzione che richiama migliaia di spettatori ponendosi tra le più suggestive e imponenti rievocazioni medievali pugliesi. Una tradizione che al tramonto della XVIII edizione si interroga e guarda al futuro con rinnovata ambizione. I numeri della edizione appena conclusa parlano chiaro: oltre venti gruppi medievali provenienti da tutta la regione, 450 figuranti che dall’imbrunire hanno preso la via del corteo storico in via Stazione per percorrere le vie del centro abitato al passo di sbandieratori, balestrieri, paggi, dame e cavalieri, vestiti con i costumi dell’epoca.

Alla testa del corteo lui, il feudatario più potente e audace della Puglia, seguito dai dignitari delle corti medievali, dai cavalieri, dai signori e dai buffoni, un lungo strascico sociale che si è snodato nelle strade e nelle piazze fino ad arrivare sulla scena dei giochi e delle quintane, nel cortile delle scuole elementari di via Antonio Vivaldi. Qui la civetta ha spiegato le ali consegnando il trono al Signore, interpretato da Valerio Morigi, l’Ettore De Nicola de «L’onore e il rispetto», e la corte, cinta da due tribune l’una di fronte all’altra, alle spericolate improvvisazioni del giullare Messer Lurinetto, al secolo Ugo Giulio Lurini, che dal suo sgabello inseparabile ha sbrogliato in rima il filo della serata tra sfilate ed esibizioni. Ha aperto il funambolo Filippo Franco con le sue evoluzioni e l’arte di camminare sul filo della speranza teso ad altezza vertiginosa. Il corteo si è riversato nella piazza degli spettacoli, al cospetto dei nobili signori, per celebrare e festeggiare l’atto di donazione del casale di Tuturano. Per una sera la storia si è pavesata a festa, i tanti, tantissimi spettatori sulle tribune hanno apprezzato e applaudito figuranti e performer, in attesa che la manifestazione torni nella sua sede naturale, con ogni probabilità a partire dal prossimo anno, all’ombra della Torre di Sant’Anastasio in piazza Regina Margherita.

Una festa in onore dei due nobili protagonisti, una parata di fregianti che hanno portato in omaggio la loro arte e le loro secolari tradizioni: tra questi gli archibugieri «I Fieramosca di Barletta» e i «Girovaghi», la compagnia fondata dal giocoliere e acrobata Enzo Pazzo che ha proposto uno spettacolo di acrobazia, giocoleria e numeri con il fuoco. La notte medievale si è conclusa con la magica cornice delle lanterne volanti, che è diventata ormai una tradizione per il «Torneo della Civetta», fiammeggianti titoli di coda proiettati sul blu notte del cielo di giugno: la manifestazione si è svolta con il contributo del Comune di Brindisi e della Presidenza del Consiglio della Regione Puglia, con il patrocinio morale di Provincia, Consorzio Asi e CCIAA di Brindisi, con main sponsor Enel e media partner Canale 85 e Antenna Sud.

 

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