Torino cade sotto le granate di Walker. Moraschini miglior italiano della Lega. Tutto apparecchiato per il Rush finale…

BRINDISI – Avrebbe dovuto giocare Wes Clark, poi nell’allenamento del sabato mattina il folletto biancazzurro ha avvertito ancora qualche fastidio e la scelta è ricaduta all’ultimo momento su Devondrick Walker. Per fortuna. Perché senza il pistolero del Texas, contro la Fiat Torino vista al PalaPentassuglia, l’Happy Casa probabilmente non l’avrebbe spuntata. Walker è entrato sul 15 a 24 per gli ospiti e in 5 minuti, con 4 bombe irreali, ha trascinato i suoi compagni sul 36-32. Sul 78 a 82, poi, quando la partita sembrava oramai sfuggita dalle mani, sempre lui ha subito un fallo sul tiro da tre punti. Arrivati a quel punto ci ha pensato la dea bendata a baciare i padroni di casa: prima McAdoo, sulla rimessa per Torino a pochi secondi dalla fine, è andato a spostare Banks a gioco fermo con una sbracciata che è costata un fallo in attacco, poi sempre Banks, fino a quel momento quasi nocivo in attacco, a 1 secondo dalla fine è andato a prendere un rimbalzo lungo sul tiro sbagliato di Walker e ha realizzato un piazzato di puro talento che è valso il supplementare.

Prima e dopo è successo di tutto, in una gara che ha visto Brindisi partire a rilento, poi riaccendere il motore grazie alla scintilla creata dal contatto tra la zona di Vitucci e l’attacco di Torino, mandando i giallo-blu momentaneamente in black out, complici anche le concomitanti granate lanciate da Walker e l’impatto positivo di Rush e Wojciechowski, che hanno restituito le giuste spaziature all’attacco biancazzurro, fino a quel momento aggrappatosi alle sole scorribande di Moraschini. Dopodiché, nei due quarti centrali, c’è stata solo Brindisi, che con un 53 a 35 di parziale frutto di un controllo dei rimbalzi (nel primo quarto nettamente appannaggio di Torino), di una difesa salita di colpi con Brown, Gaffney e Rush protagonisti assoluti e di una transizione offensiva ficcante, sembrava aver messo all’angolo Torino.

La squadra di coach Galbiati, però, ha dimostrato ampiamente di meritare ben altra posizione di classifica e con i suoi campioni Hobson e Moore, accompagnati da due lampi di Wilson, ha inflitto in meno di 5 minuti un parziale di 5 a 16 a una Brindisi irretita e ostaggio di alcune scorie mentali ancora da eliminare completamente. Da quel momento in poi si è andati avanti a botta di nervi e di situazioni fortunose. Nel supplementare, dopo essere andata sotto di 3, l’Happy Casa ha deciso però di inserire il pilota automatico ed è andata a vincerla con la sua difesa da clinic, con la bomba di Chappell e con il sigillo finale di un Moraschini ancora una volta gigantesco e ancora una volta oltre quota 20 punti, seguito dai 20 di Walker e dai 15 di Rush.

Alla fine 5 giocatori in doppia cifra, 108 a 75 di valutazione, 19 assist, 57% da due, 41 a 27 a rimbalzo, ma anche 18 palle perse e ben 35 tiri da tre contro i 37 da due, uno sproposito per una squadra tra le migliori nel tiro da due e tra le peggiori nel tiro da tre.

L’importante, comunque, era vincere, e Brindisi l’ha fatto mostrando sprazzi di bel gioco ma soprattutto un carattere fuori dal comune. Adesso i playoff distano virtualmente 4 punti, ma a 9 giornate dal termine, nonostante un calendario terribile, l’Happy Casa può aspirare anche a qualcosina di più di un semplice ingresso nelle magnifiche 8.

Andrea Pezzuto

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