Strisce blu nelle aree interdette al traffico? Solo per i residenti. Ecco i dettagli

BRINDISI – E’ oramai prossima l’entrata in vigore del nuovo Piano della sosta (1 febbraio), attraverso il quale si renderanno fruibili le aree centrali della città principalmente ai pedoni ed ai mezzi pubblici, con un occhio di riguardo anche ai veicoli privati a basso impatto ambientale. In questi giorni è possibile osservare l’attività del personale della Brindisi Multiservizi, alle prese con le operazioni di modifica della segnaletica esistente, per garantire la regolarità del passaggio dalle vecchie alle nuove disposizioni. E’ prevedibile, tuttavia, che in questa fase di transizione si palesi qualche disservizio, vista la impossibilità di modificare, in un sol colpo, la segnaletica orizzontale e quella verticale.

Dall’Ufficio Traffico del Comune fanno sapere che le disposizioni del nuovo Piano saranno comunque effettive solo a far data dal giorno 1 febbraio, per cui, nelle zone in cui sta avvenendo la sostituzione della segnaletica orizzontale e di quella verticale, fino a tale data valgono le condizioni precedenti, regolamentate dalla segnaletica verticale, che rimarrà immutata fino ad allora. Peraltro è lecito attendersi, anche nei primi giorni di vigenza del nuovo Piano, una certa elasticità da parte del personale della BMS nelle fasi di controllo, al fine di evitare di sanzionare chi ancora non ha preso dimestichezza con le nuove disposizioni. In merito a tale aspetto, il Comune di Brindisi sta compiendo un’opera di sensibilizzazione e divulgazione delle informazioni mediante la distribuzione di volantini presso gli esercizi commerciali del Centro, presso l’Ufficio Traffico e sul sito istituzionale dell’Amministrazione e, grazie all’ausilio del personale della BMS e della STP, lungo le principali aree di parcheggio e sui bus di linea urbani.

Non manca tuttavia, anche sui social network, la diffusione di informazioni che non sempre trovano riscontro con quanto contenuto nei documenti ufficiali del Comune, forse anche in ragione del fatto che in questa fase di transizione la segnaletica viene realizzata per step, così come la delimitazione e la modifica delle aree.

Al netto del dibattito sulla opportunità o meno di istituire gli stalli di sosta lungo Corso Garibaldi, si registra una generale soddisfazione degli utenti più “green” (e ciò per via della gratuità disposta per le auto ibride ed elettriche) e dei residenti del Centro, per i quali la disponibilità di parcheggi potenzialmente utilizzabili con l’abbonamento, di costo annuale immutato (pari a 60 euro), si è più che raddoppiata, raggiungendo il numero di oltre 800 stalli. Ciò, senza contare che, per chi lo vorrà, sarà possibile acquistare anche un secondo pass, al costo di circa 1 euro al giorno.

Soddisfazione anche tra i lavoratori, che a parità di costo di abbonamento (220 euro/anno) potranno disporre di un numero di parcheggi analogo a quello dei residenti e ben maggiore di quello precedente. Per tale categoria di utenti, poi, vi sarà anche la possibilità di acquistare il cosiddetto abbonamento light che, a fronte di una limitazione oraria fino alle ore 14:30, avrà un costo pari a 120 euro l’anno.

Non sembrano particolarmente soddisfatti, invece, i residenti delle zone a traffico limitato che, in questa fase transitoria, nel riscontrare la realizzazione delle strisce blu, temono di registrare un incremento di traffico nelle loro aree, le quali sono da salvaguardare in quanto storiche.

Osservando bene i contenuti del Piano della sosta, tuttavia, si riscontra che l’Ufficio Traffico, proprio al fine di salvaguardare le aree a maggiore rilevanza storica, in affiancamento alle disposizioni del Piano, ha anche individuato delle aree pedonali urbane APU e delle zone a traffico limitato (ZTL) nelle quali è interdetta la circolazione al traffico, ovvero: Largo Crudomonte (ZTL); Via Congregazione (ZTL); Via Colonne (APU); Via dei De Balzo (APU).

Tali zone sono sottoposte a regolamentazione ai sensi dell’Art. 7 comma 9 del D.Lgs. 285/1992, secondo cui “…i Comuni, con deliberazione della Giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio…”.

Nel rispetto di quanto disposto dal comma 11 del medesimo articolo del Codice della Strada, “… nell’ambito delle zone di cui ai commi 8 e 9 e delle altre zone di particolare rilevanza urbanistica nelle quali sussistono condizioni ed esigenze analoghe a quelle previste nei medesimi commi, i Comuni hanno facoltà di riservare, con ordinanza del sindaco, superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti nella zona, a titolo gratuito od oneroso….”.

Si è così deciso di realizzare alcuni stalli di sosta a titolo oneroso ad esclusivo uso dei residenti delle aree, che quindi avranno facoltà di accesso (una sola macchina per famiglia) anche in quelle aree prive di telecamere che, fino ad oggi, si sono caratterizzate per il parcheggio selvaggio e non autorizzato. Tale soluzione, peraltro, ha preso le mosse proprio da richieste inoltrate da alcuni residenti sia di Via Colonne che di Via dei De Balzo, i quali hanno lamentato, in molte circostanze, la impossibilità di accedere alle proprie abitazioni a causa del parcheggio incontrollato e mal regolamentato.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano della Sosta, in aggiunta, il Commissario Prefettizio Santi Giuffrè ha precisato che sono in via di installazione nuove telecamere nelle aree a traffico limitato dove maggiormente si registra il comportamento poco incline al rispetto del Codice della strada da parte degli utenti. Si partirà a febbraio con Piazzale Lenio Flacco e Piazza Mercato, per poi proseguire proprio con Via Colonne e Via dei De Balzo.

Nel frattempo tutti auspicano che il personale della Polizia Locale provveda a sanzionare coloro che si riveleranno poco ligi al rispetto delle norme e delle regole di civile convivenza, soprattutto in questa fase in cui la città si appresta a compiere il primo vero passo verso una mobilità maggiormente sostenibile.

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