Stop alla musica per i prossimi trenta giorni per cinque attività nel cuore della movida cittadina. Lo dispone un’ordinanza sindacale, su richiesta della Questura in seguito ad episodi di superamento dei limiti di emissione sonora stabiliti dalla legge. Il divieto è sia per l’interno che per l’esterno dei locali in questione. Non solo. Il provvedimento prevede anche il divieto di somministrazione di alimenti e bevande per sette giorni a carico del titolare di uno dei pub, denunciato per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. Secondo quanto emerso dai controlli effettuati dalla polizia, gli esercenti avrebbero organizzato eventi musicali con dj e console esterni in modo sistematico, trasformando di fatto i locali in luoghi di pubblico spettacolo, condizione che richiederebbe autorizzazioni specifiche. L’ordinanza è stata notificata giovedì 31 ottobre dalla Polizia Locale e, anche se gli esercenti potranno presentare ricorso, riflette un problema che risale almeno all’estate 2023. Già allora, provvedimenti simili erano stati adottati per affrontare il difficile equilibrio tra la movida e il diritto al riposo dei residenti, con la conseguente attivazione di un comitato civico che denuncia da tempo il disagio causato dai rumori notturni. La stessa estate, un’ordinanza comunale sulle emissioni sonore era stata sospesa dal TAR in seguito a un ricorso del comitato, portando a momenti di tensione tra i residenti e i frequentatori dei locali.
Chi la mattina si alza e va al lavoro ha diritto di riposare. Condivido queste iniziative. Vanno scelti luoghi idonei dove far aprire pub e locali senza esasperare i residenti.