Simone Giofrè (D.S. Happy Casa Br): “A Brindisi c’è tanto calore umano” – di Dario Recchia

Simone Giofre Presentazione Simone Giofre Legabasket SerieA 2018-2019 Brindisi 30/05/2018 Foto Ciamillo-Castoria / Michele Longo

Nato a Cantù ma vive a Milano, 42 anni ed un carattere gioviale e quasi timido all’apparenza. Stiamo parlando di Simone Giofrè, da maggio 2018 Direttore Sportivo della Happy Casa Brindisi. Con la Pallacanestro Cantù per 10 anni (dal 1999 al 2009) dapprima come addetto stampa ma, in effetti, con tanti ruoli come lo scouting e per finire ad assistente General Manager. Da lì nel 2011 nella vicina Varese come direttore scouting internazionale e dal 2012 al 2015 come D.S. conquistando una finale di Coppa Italia ed una clamorosa semifinale scudetto contro il Montepaschi Siena. A Varese lavora con Frank Vitucci e riesce a portare alla sua corte giocatori del calibro di Bryant Dunston, Mike Green, Ebi Ere, Achille Polonara ed un certo Adrian Banks. Poi l’esperienza con la Virtus Roma da General Manager con il raggiungimento dei play off, la conquista delle final eight di Coppa Italia e la scoperta di John Brown, lo stesso atleta che Giofrè porterà a Brindisi nella stagione 2018/2019. Con la Happy Casa Brindisi nella scorsa stagione la finale di Coppa Italia persa contro Cremona e la conquista dei play off che sanno del miracoloso e che gli consentono di vincere il Lega Basket Award 2019 ossia il titolo di miglior dirigente dell’anno conferitogli dagli stessi addetti ai lavori.
Fresco di rinnovo contrattuale in estate (per lui come per tutto lo staff contratto di 3 anni) Giofrè si mette subito a lavoro per costruire una nuova squadra che sappia sostituire nel cuore dei tifosi quella che nella stagione precedente ha regalato infinite emozioni ed un basket di ottima fattura. Messi in cassaforte i rinnovi del capitano Banks, di Brown e del play Ale Zanelli, il D.S. biancoazzurro allestisce di concerto con il coach Vitucci un roster nuovo di zecca con tante scommesse e poche certezze. Una squadra che, a fine febbraio, sta facendo sognare nuovamente i propri supporters con la conquista di una nuova finale di Coppa Italia ed un quinto posto in classifica davvero prestigioso a 11 giornate dalla fine della stagione regolare.

Direttore, per lei questo è il secondo anno a Brindisi. Ci parli del suo rapporto con la città.

“Brindisi è una città che mi ha accolto benissimo, c’è tanto calore umano intorno a me e poi si vive di basket tutti i giorni. La gente con me è fantastica magari perché i risultati del campo ci stanno dando ragione (ride ndr) ed anche perché pur essendo un uomo del nord ritengo di essere una persona di compagnia. Ho un buon rapporto con tutti i tifosi ma ho amicizie sincere anche al di fuori degli ambienti cestistici”.

Dal punto di vista sportivo il buon lavoro svolto è sotto gli occhi di tutti. Ha comunque qualche rimpianto su qualcosa o su qualche giocatore che avrebbe voluto prendere e non vi è riuscito?

“Tanti giocatori non si riesce a prendere per svariati motivi, ma non solo a Brindisi. La cosa però importante è che vanno presi uno alla volta per fare in modo di riuscire a formare il puzzle migliore possibile. Non serve necessariamente prendere il migliore ma serve quello che poi diventi l’incastro perfetto. Vi ricordate Tony Gaffney lo scorso anno? In tanti a criticarlo salvo poi a comprendere che era l’uomo giusto per quel tipo di squadra. Ed alla fine della stagione sono stati tutti i tifosi a riconoscergli il suo valore”.

La scorsa settimana la Nazionale maggiore, seppur qualificata come una delle nazioni organizzatrici, ha disputato due incontri per le qualificazioni dell’Europeo del prossimo anno. Secondo lei com’è messo il basket dei nostri italiani?

“Prima di tutto voglio dire che gli italiani di Lega A hanno un posto garantito che li tutela molto. Purtroppo i risultati della Nazionale non sono stati eccellenti ultimamente se si pensa che l’ultimo risultato importante risale al 2004 con l’argento olimpico di Atene. Ci sono in questo momento diversi giovanti talenti italiani puri o di formazione da tenere d’occhio e bene sta facendo il Responsabile Sviluppo del Settore Squadre Nazionali Maschili Salvatore Trainotti che di concerto con la Federazione si è messo in largo anticipo a lavorare per “reclutare”talenti come Mannion, Di Vincenzo e tanti altri che possano essere eleggibili per la futura nazionale. Non so cosa vorranno fare a breve i vari Gallinari, Datome, etc.. ma loro sono nella seconda parte della propria carriera e bisogna guardare avanti. Ed in tal senso bene ha fatto coach Sacchetti a convocare gente come Spissu e tanti altri che, avendo trovato spazio anche in campionato, hanno legittimamente avuto la convocazione per la Nazionale maggiore”.

Domenica il campionato osserverà un turno di stop forzato a causa dell’emergenza coronavirus. Che tipo di problemi potrà creare una prolungata sosta del campionato.

“La nostra speranza è che ci fermi solo per questo turno e, come si vocifera in giro, lo stesso verrà recuperato il 3 maggio alla fine della stagione regolare. Una sosta più prolungata potrebbe creare implicazioni diverse come una diversa gestione dei turni play off con un minor numero di partite da disputare e conseguenti incassi minori anche per i vari club”.

Direttore ci congediamo con un’ultima domanda. Dopo le final eight di Coppa Italia e l’esperienza della Champions League occhi puntati esclusivamente sul campionato. Dovrà potrà arrivare questa squadra?

“Ad undici giornate dalla fine del campionato siamo in una eccellente posizione con un quinto posto assoluto e 26 punti in classifica. Abbiamo però un calendario non facile. Il nostro obiettivo ad inizio campionato era la salvezza che, lo voglio ricordare, per una piazza come Brindisi equivale alla conquista di uno scudetto. Quest’anno, tra l’altro, abbiamo anche affrontato l’esperienza europea della FIBA Champions League che ha rappresentato un impegno importante ma lungo e faticoso per tutto il club. Va da sé che in questo momento abbiamo alzato l’asticella puntando alla conquista dei play off pur consapevoli però che per ottenere tale risultato bisognerà vincere il 50 % dei match rimanenti. E non sarà assolutamente facile perché in classifica dietro di noi ci sono squadre come Reggio Emilia, Trento e altre meglio attrezzate di noi e che venderanno cara la pelle sino alla fine. Per non parlare di chi lotterà per salvarsi o chi vorrà arrivare quanto più in alto possibile nella griglia play off. Di sicuro noi faremo il possibile per arrivare anche in questa stagione, magari anche da ottavi, nuovamente nei play off contando sull’affetto e sul grande supporto dei nostri tifosi e dell’intera città. So che non sarà facile ma questo gruppo di ragazzi ha dimostrato ampiamente di tenerci e sono sicuro lotterà sino alla fine con la solita grinta e determinazione”.

Dario Recchia

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