Si lavora per collegare porto e aeroporto. L’Amministrazione intanto tuteli i turisti: “Ai crocieristi chiesti 14 euro per una bottiglia d’acqua o 200 euro di taxi per portarli a Bocche di Puglia”

BRINDISI – L’altro giorno, alla presenza di tre colossi della crocieristica come Costa Crociere, Royal Caribbeaan ed Msc Crociere si è discusso del futuro di questo settore: 105 sono le grandi (sempre più grandi) navi in costruzione, la metà delle quali saranno pronte entro i prossimi 5 anni. “Siamo alla disperata ricerca di banchine attrezzate”, hanno dichiarato i direttori delle grandi compagnie: d’altronde la previsione è di una crescita del 7% l’anno dei traffici crocieristici nel Mediterraneo, con soste più lunghe nei porti e ventilati ‘problemi’ di abbondanza per i porti che si attrezzeranno per tempo. Il porto di Brindisi è attrezzato per questa sfida? Lo abbiamo chiesto al Presidente dell’AdSP Ugo Patroni Griffi.

“Siamo attrezzati perché il porto è grande ed adesso abbiamo anche recuperato Costa Morena Est: la banchina è operativa sull’intermodalità e c’è da fare solo qualche intervento infrastrutturale per renderla adatta anche ai mezzi combinati tipo i combo ro-ro, i quali rappresentano un naviglio molto interessante e molto nuovo che potrebbe essere attratto a Brindisi.

Bisogna inoltre fare una scelta energetica perché queste nuove navi sono quasi tutte con il combo fuel e quindi hanno l’alimentazione mista con il gnl: anche questo necessita di un investimento infrastrutturale per permettere il bunkeraggio di tali navi con i nuovi carburanti che sono ecologicamente compatibili. Quasi tutte le grandi navi da crociera oggi sono dual fuel.

In merito agli spazi necessari per accogliere in banchina queste navi, vi è da considerare che il traffico adesso si può distribuire diversamente: la possibilità di utilizzare Costa Morena ci permette di ridisegnare e prevedere anche nel Piano regolatore portuale una nuova distribuzione delle banchine nel porto di Brindisi.

Detto questo, quello che renderebbe assolutamente competitivo il porto di Brindisi sarebbe l’integrazione con l’aeroporto: proprio l’altro giorno ho partecipato al focus group organizzato da Aeroporti di Puglia sul loro Piano strategico. Abbiamo discusso dell’accelerazione dell’integrazione tra le due infrastrutture che interessa sia la crocieristica che l’ambito del cargo.

Quest’ultimo trova come suo elemento di lievito la Zes e l’auspicabile creazione di una zona doganale interclusa nel retroporto; questo è stato condiviso anche dal Vice-Presidente di Aeroporti di Puglia e dal Direttore generale.

Riguardo l’ambito crocieristico, invece, si è discusso dell’accelerazione della realizzazione del molo che possa permettere di collegare via mare l’aeroporto con il porto e la città. Si sta andando avanti su questo ed anche noi faremo investimenti perché vanno attrezzate le banchine, specialmente quella di Costa Morena, così da consentire alla pilotina di attraccare lì.

Inoltre, quello che restituirebbe allo scalo di Brindisi una capacità attrattiva fuori dal comune sarebbe la possibilità di realizzare una banchina in prossimità dell’aeroporto: questo rappresenterebbe la ciliegina sulla torta perché il passeggero/crocierista, senza soluzione di continuità, scenderebbe dall’aereo e si imbarcherebbe sulla nave. Tra l’altro, parlando con Aeroporti di Puglia mi dicevano che loro hanno degli spazi, dei magazzini che potrebbero scambiare con quelli della base Onu così da liberare quella banchina e realizzare un accosto ed una intermodalità della crocieristica che non avrebbe pari nel mondo, perché avresti una nave che attracca nell’aeroporto. Certo, andrebbero studiate tecnicamente le eventuali problematiche, ma queste dovrebbero elidersi con l’innalzamento del cono di atterraggio in atto. Questa visione è condivisa da Aeroporti di Puglia, tant’è che è allo studio del loro Piano strategico, che coincide anche con il nostro Piano strategico; non a caso firmammo quel protocollo d’intesa con Aeroporti di Puglia”.

Il 30% di passeggeri delle navi da crociera è riservato a stranieri che arrivano in aereo a Bari, Napoli e Ancona: accade anche per Brindisi?

“Secondo me su Brindisi il dato è anche maggiore perché su Brindisi non c’è una clientela business, è tutta una clientela turistica composta prevalentemente da stranieri. La crociera diventa una parte della vacanza in Puglia. Su questo fronte siamo messi bene: anche la Regione sta investendo per consolidare la crocieristica. Rispetto al passato riusciamo a fare sistema ed agiamo nei confronti degli armatori in maniera sinergica”.

La scelta dei porti dove attraccare, secondo quanto affermato dai direttori delle grandi compagnie crocieristiche, viene effettuata sulla base delle indicazioni dei passeggeri e degli agenti di viaggio: come siamo messi su questo fronte?

“Questo è un aspetto sul quale deve incidere il Comune: le destinazioni entrano in maniera progressiva nell’immaginario collettivo. Fino a qualche anno fa Brindisi non aveva una grande vocazione turistica, come non ce l’aveva Bari. Uno degli aspetti su cui vorrei investire, e che vorrei discutere con l’Amministrazione comunale, è la possibilità di assicurare al crocierista che si imbarca nei nostri porti la gratuità della sosta, ovvero la possibilità di lasciare gratuitamente l’auto in sosta in modo tale che chi viene ad imbarcarsi non paga un costo rilevante, che va dai 70 ai 100 euro a settimana. Eliminando quel costo, al posto di imbarcarsi a Venezia potrebbero imbarcarsi a Brindisi”.

Pochi anni addietro i feedback dei crocieristi sulla loro sosta a Brindisi non erano particolarmente positivi. Adesso avete un ritorno positivo?

“Oggi si è sviluppata una microeconomia che rende gradevole la presenza in città. Vi è solo bisogno di una forte vigilanza da parte dell’Amministrazione comunale contro fenomeni tipici meridionali che riguardano lo sfruttamento del turista. A noi sono stati segnalati tassisti che chiedono 200 euro per portarli a Bocche di Puglia oppure casi di bottiglie di acqua minerale vendute a 14 euro. Su questo bisogna intervenire con la revoca delle licenze e con la denuncia di ogni tipo di abuso”.

Ci sono operatori interessati ad investire nel porto di Brindisi?

“La storia della portualità cambia se vi è la dovuta infrastrutturazione: bisogna fornire il carburante che i navigli più moderni utilizzano. C’è più di una possibilità: non voglio bruciare nomi però stiamo lavorando per portare un investimento importante che possa determinare una svolta ecologica e un’innovazione nella qualità delle navi”.

Andrea Pezzuto
Redazione
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1 COMMENTO

  1. Come finirà: Realizzeranno un collegamento efficiente tra aereoporto e porto, ma a Bari; la ZES sarà portatrice di traffico marittimo, ma solo a Bari e a Taranto.
    Presidente autorità di sistema portuale BARESE, presidente aereoporti di Puglia TARANTINO.

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