BRINDISI – Nubi scure all’orizzonte per la vicenda relativa al progetto dello Shuttle, peraltro già oggetto di un’inchiesta da parte della Procura (le indagini sono della Guardia di Finanza).

Un progetto che, va detto, ha avuto sino ad oggi una vita piuttosto travagliata, fatta di ricorsi, controricorsi e commissioni di verifica e che ancora vede il verificarsi di fatti anomali. Almeno stando a quanto scrive l’avvocato Antonio Martini, ovvero il legale della R.A. Costruzioni Srl.

Intanto, ricordiamo che lo Shuttle dovrebbe collegare l’aeroporto di Brindisi alla stazione ferroviaria, con fermate intermedie nei pressi dell’ospedale ‘Perrino’ e fu voluto, all’epoca, dall’allora Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, d’intesa con i presidenti delle province di Lecce e Taranto, nell’ambito degli investimenti di valorizzazione del Grande Salento. In data 11 ottobre 2013, invece, si tenne la Conferenza dei Servizi istruttoria che espresse parere favorevole alla sua realizzazione.

Si arrivò all’indizione della gara d’appalto nell’ottobre del 2014 con un importo posto a base d’asta di 40 milioni (fondi Cipe). Gara che si aggiudicò proprio la R.A. Costruzioni Srl (determinazione dirigenziale n.288 del 13 novembre del 2014).

Shuttle
Shuttle

Da qui l’inizio della delicata ed interminabile fase dei ricorsi, il primo dei quali determinò la revoca dell’aggiudicazione alla ditta brindisina, poi successivamente riammessa. Senza entrare nel merito delle successive vicende – che hanno visto ulteriori ricorsi da parte delle altre aziende partecipanti – lo scorso 16 febbraio (tre giorni fa, ndr), il presidente della Commissione di gara, nominata dal Comune di Brindisi, ha escluso nuovamente la R.A. Costruzioni srl dalla gara indetta con la determinazione dirigenziale n. 288 del 13 novembre del 2014.

“L’esclusione – scrive il legale dell’azienda – è stata determinata dalla presunta anomalia dell’offerta della R.A. Costruzioni, determinata dalla Commissione di  gara su proposta della Commissione di valutazione,  nominata dal Comune di Brindisi per la valutazione delle offerte di due ditte (tra cui R.A.) su sette partecipanti. La valutazione della anomalia dell’offerta è il risultato di una schizofrenia amministrativa: la Commissione di Gara – scrive l’avvocato Martini – già nella seduta del 29 dicembre del 2014 (verbale di gara n.8)  aveva giudicato conforme alla prescrizioni del capitolato di gara l’offerta della R.A. di veicoli alimentati esclusivamente con motore elettrico, dichiarandolo in modo esplicito che ‘la proposta di bus shuttle alimentati esclusivamente con motore elettrico rientra, secondo la previsione del capitolato, nelle offerte environmentally friendly, orientate verso la mobilità sostenibile’ (2 su 7)”. Inoltre, “la commissione di Valutazione, pur non contestando esplicitamente la valutazione, si è rifiutata tuttavia di sottoporre a verifica i prezzi esibiti, perché sarebbero mancati termini omogenei di confronto, in considerazione del fatto che l’offerta di un bus elettrico avrebbe reso inutile la realizzazione di punti di rifornimento di gas metano e che il capitolato speciale era stato formulato per autobus alimentati a gas metano. Nella sostanza, la Commissione ha ritenuto che l’aver ritenuto legittima dell’offerta di bus ad alimentazione elettrica contrastasse con i termini di valutazione dell’offerta previsti nel capitolato, formulati in considerazione della alimentazione a gas metano dei veicoli oggetto dell’offerta. E, sulla base di tali valutazioni, ha ritenuto improcedibile la comparazione dei costi offerti dalla R.A.”.

Già su questo aspetto c’è una contraddizione o, meglio, un controsenso enorme: non si capisce come mai, a fronte di una ‘politica’ che, ormai dappertutto, va nella direzione del rispetto dell’ambiente, solo il Comune di Brindisi non ritiene valida l’adozione di un bus alimentato esclusivamente con motore elettrico.

Tornando alla Commissione di valutazione, la stessa si è persino spinta ad entrare nel merito dell’offerta e, sconfessando il giudizio della Commissione giudicatrice (unico organo titolare del potere di decidere e, per questo, di elaborare parametri di scrutinio delle offerte) l’ha valutata “non congrua”.

Va detto, inoltre, che parallelamente la R.A. era stata esclusa per altri aspetti che l’hanno costretta ad un lungo e costoso giudizio avanti al Tar di Lecce e poi al Consiglio di Stato, di cui si attende in questi giorni la decisione, ma il cui esito è stato, nella sostanza, anticipato da un pronunciamento della adunanza Plenaria del Consiglio di stato (19 e 20 del 2016) che ha condotto la Commissione di gara ad annullare  il provvedimento di esclusione della R.A. dalla gara, impugnato con il giudizio sopra detto, ed a riammetterla in gara (verbale n. 13 del 19 settembre 2016).

“La Commissione, tuttavia – prosegue il legale dell’azienda brindisina – ha ritenuto necessario procedere a riavviare la sub procedura di valutazione dell’anomalia dell’offerta della R.A., già classificatasi prima nella graduatoria, procedendo all’esame delle singole voci, fermo il principio della legittimità dell’offerta del veicolo a trazione esclusivamente elettrica, ribadendo quanto già affermato nel verbale n. 8 del 29 dicembre 2014. Tanto è stato deciso nella seduta pubblica della Commissione di Gara del 19 settembre 2016 – si legge nella nota del legale – e documentato nel verbale n.13. Nella sostanza, la decisione della Commissione prevedeva che la sub commissione di valutazione della offerta anomala procedesse a valutare voce per voce la congruità dei costi previsti nell’offerta di R.A., in disparte pertanto e definitivamente il tema della conformità al capitolato dell’offerta del veicolo elettrico e quindi della congruità sotto questo aspetto della offerta di R.A”.

Ma cosa è successo? E’ accaduto che la sub Commissione di valutazione non ha rispettato l’invito della Commissione di gara ed il vincolo da questa posto alla sua attività amministrativa. Ed in effetti, con il provvedimento del 16 febbraio scorso – dice l’avvocato Martini – la ribellione è palese e, dal punto di vista della gestione amministrativa dell’appalto, la vicenda assume  toni grotteschi: il nuovo Rup, fresco di nomina (l’ing. Gaetano Padula, ndr), richiama gli atti della sub commissione di valutazione, conferma il giudizio di non congruità lì formulato e chiede alla Commissione Giudicatrice di escludere la R.A. per l’anomalia dell’offerta; la Commissione Giudicatrice (o commissione di Gara), sconfessando se stessa e quanto richiesto nel verbale, invece di respingere la proposta della Commissione o non tenerne conto, perché costituente un inadempimento del mandato, adotta il provvedimento richiesto dalla Commissione ed esclude R.A.”.




Ma la R.A. Costruzioni, adesso, è fermamente intenzionata a ricorrere alla Magistratura amministrativa (l’incarico è stato già affidato allo stesso avvocato Martini ed al prof. Mario Sanino, assieme agli  avvocati Coccoli e Mastrolia), con riserva di valutare la rilevanza penale dei fatti descritti.

“Sono veramente disgustato per quanto sta accadendo a Brindisi” – dice il direttore della R.A. Costruzioni Srl Giuseppe Roma, contattato telefonicamente. “Solo da queste parti assistiamo a farse di questo tipo. E’ evidente che non finisce qui, perché sono certo che ci siano precise ed evidenti responsabilità penali rispetto a tutto il procedimento”.

Giuseppe Roma
Giuseppe Roma

Nel frattempo, sono quasi quattro anni che il progetto è fermo, mentre fonti interne al Comune riferiscono che proprio in questi giorni qualcuno starebbe ‘spingendo’ per accelerare i tempi di avvio dei lavori che, stante così le cose, spetterebbero alla azienda Doronzo Infrastrutture Srl di Barletta.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile




LASCIA UN COMMENTO