mimmo de michele

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento del vice coordinatore provinciale di Alternativa Popolare Mimmo De Michele in riferimento all’inchiesta della DDA di Lecce che ieri ha portato, tra gli altri, al sequestro preventivo della centrale Enel di Cerano:

Scevri da speculazioni o strumentalizzazioni politiche, e aspettando di conoscere nel merito il materiale accusatorio d’indagine, come Alternativa Popolare riteniamo che l’inchiesta della Dda di Lecce su un presunto traffico illecito di rifiuti, che ha portato al sequestro preventivo da parte della Guardia di Finanza della centrale Enel Federico II di Cerano, a Brindisi, dello stabilimento di Taranto “Cementir Italia spa” e i parchi “loppa d’altoforno, nastri trasportatori e tramogge” di quest’ultima fabbrica e del siderurgico Ilva di Taranto, sia fatto grave e socialmente preoccupante. Difatti, qualora l’ipotesi accusatoria della magistratura dovesse essere confermata, sancirebbe la debolezza non solo delle istituzioni preposte al controllo, ma anche di quelle pubbliche e di una intera classe dirigente politica, poco attenta  verso la tutela giuridico-normativa dell’atmosfera, del suolo e delle falde acquifere. Questa vicenda, in tutta la sua drammaticità, e circostanza ancor più grave, è il segno chiaro e tangibile di quanto sia indifferente e silente  il rapporto fra industria e popolazione, anche e soprattutto a causa di una poca lealtà comunicativa delle industrie nei confronti del territorio. Pur ribadendo, in conclusione, la nostra piena e incondizionata fiducia nella magistratura, riteniamo imprescindibile il trinomio lavoro-sicurezza-salute: un trinomio ciceroniano a fondamento delle nostre politiche industriali.

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