Si dice che il destino a volte sia bizzarro. Sicuramente lo è stato per due coniugi che, mentre rientravano a casa dopo una giornata di lavoro, (lei alla guida di una Lancia “Y”, lui al volante della sua Ford “Fiesta”) si sono scontrati a un incrocio.

Una pattuglia dei carabinieri ha rilevato l’insolito incidente, del quale, dalle prime indiscrezioni, sembra responsabile il marito. Come in tutti i casi di stretta parentela, l’assicurazione non coprirà i danni riportati dalle due vetture.

Infatti in caso di incidente tra marito e moglie o tra genitori e figli con danni alle auto: se si scontrano le auto di due parenti legati da una parentela fino al terzo grado (fratelli e sorelle, nonni e nipoti, genitori e figli, zia e nipote) oppure quelle dei due coniugi (purché non separati) o dei conviventi, l’assicurazione non risarcisce il danno riportato dalle auto, anche se i due conducente si mettono d’accordo sulle relative responsabilità. La firma del modulo di constatazione amichevole non cambia le cose. Questo vuol dire che un banale tamponamento tra figlio e padre non potrà portare al risarcimento danni da parte delle compagnie assicuratrici.

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