Scomparso Raffaele Carrozzo. Il lavoro è pane e dignità 

Per Raffaele Carrozzo, scomparso a Lecce a 94 anni, il lavoro non era solo un diritto inalienabile: era un valore da conquistare ogni giorno con sacrificio e ostinazione. Classe 1928, l’imprenditore salentino aveva iniziato giovanissimo e dal nulla. La prematura morte del padre per la malaria contratta durante le bonifiche del litorale salentino, era stata, in qualche modo, la scintilla per dedicarsi a ogni forma di lavoro, fino ad approdare nel Nord Italia. A Milano per il giovane Raffaele si spalancano le porte del mondo dell’imprenditoria, da noi ancora sconosciuto. L’idea di esportare in Salento quelle dinamiche prevalse presto sulle difficoltà burocratiche ed economiche, animato com’era dalla forza che solo un sogno può dare. Raffaele lo concretizzò negli anni ’60, a Frigole, con la costruzione di una moderna struttura ricettiva, tra le prime a Lecce, proprio nella terra dove, anni prima, aveva perso il papà. Come spesso raccontava agli ospiti, la piscina semi-olimpionica del suo villaggio turistico creò stupore tra chi mai ne aveva vista una prima d’allora. Numerose le presenze di rilievo e gli artisti che, negli anni, hanno frequentato l’albergo e la sala del liscio di Carrozzo: ricordiamo su tutti i “Ricchi e Poveri”, protagonisti di un concerto rimasto nella memoria dei villeggianti e dei frigolini. Nella terra dove il canto del mare si fa eco di speranza che risuona tra le fronde degli eucalipti, Raffaele Carrozzo, insieme alla moglie Laura, ha posto le radici di una famiglia numerosa, a cui spetta il compito di conservare il suo ricordo, prima ancora, di proseguire il suo sogno. Lecce e il Salento perdono certamente un uomo che, della “fatica”, ha fatto un ideale di vita, per sé e per gli altri. Le sue mani forti e callose, da operaio, erano il segno di un’epoca molto diversa e genuina, di un mondo arcaico-rurale dove poteva mancare tutto, tranne il pane e la dignità. Così Raffaele ha vissuto, lasciando il mondo in punta di piedi, quasi per non disturbare. Chi l’ha conosciuto e gli ha voluto bene, lo penserà sempre seduto nel suo ufficio, con la sua voce roca e possente, la sua spontaneità e il sorriso dipinto da un’intima tenerezza.  

Sebastiano Coletta 

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5 COMMENTI

  1. Un grande uomo, sempre attento a tutti e tutto con la sua disponibilità riservatezza e una grande eredità che ha lasciato a tutti…la sua umiltà ed educazione..l’ho conosciuto qualche anno fa….un valore aggiunto all’esperienza di vita che ho fatto sino ad oggi….tutto quello che ha fatto per la sua famiglia e il suo paese è opera di grande caparbietà ed intelligenza… grazie Raffaele….a Frigole non morirai mai….

  2. Persona di grandi valori umani e imprenditoriali,fui uno dei primi il 14 Agosto del 1976 a fare il pranzo di nozze nel suo villaggio nella sala chiamata “Tavernetta 70”.
    R.I.P caro Raffaele 🙏

  3. Un uomo che avrebbe voluto continuare a vivere, nonostante i suoi 94 anni e che, purtroppo è morto da solo in ospedale a causa di questo maledetto virus. Spero che tutto quello che ha creato negli anni, venga rivalutato, mantenendo viva la sua memoria e quella della moglie Laura❤️