Scianaro: “Arrivo a Fasano dei primi pazienti post COVID 19”

Abbiamo letto dagli organi di stampa dell’imminente arrivo a Fasano dei primi pazienti post COVID 19.

A dichiararlo è il consigliere Antonio Scianaro promotore dell’INTERPELLANZA URGENTE presentata il 12 marzo u.s. in consiglio comunale, dove si chiedeva alla Direzione Generale di valutare l’opportunità di attivare presso l’ex Ospedale Umberto I di Fasano, un reparto di Riabilitazione respiratoria post acuti, per accompagnare i pazienti colpiti da infezione da coronavirus nella fase riabilitativa, fermo restando i 10 posti letto nell’ospedale di comunità già presenti.

Purtroppo l’emergenza COVID 19, come era prevedibile, ha fatto andare in tilt anche la rete sanitaria ospedaliera della Provincia di Brindisi. Al Perrino, Ospedale di riferimento per il nostro territorio, lasituazione sembra precipitare, si è chiusa la Pneumologia per la mancanza di pneumologi ed in emergenza vi è anche la Chirurgia per medici positivi al Covid-19 e la messa in quarantena di altro personale sanitario. Nelle altre strutture ospedaliere le cose non vanno sicuramente meglio.

Voglio ringraziare il sindaco Zaccaria, per aver bocciato la proposta di attivare un reparto di Riabilitazione respiratoria, e ringraziarlo ancora di più per non aver mosso un solo dito insieme al suo consigliere regionale Fabiano Amati, ed ai colleghi medici Mastro e Pace, per aver subito passivamente una scelta scellerata, da dilettanti della pianificazione sanitaria, quella di allocare 12 posti letto di post COVID-19 a Fasano in sostituzione dei 10 del PTA.

Sarebbe stato più utile e funzionale riaprire uno dei tanti ospedali dismessi dove allocare almeno 50 letti di post COVID-19, anziché distribuire a macchia di leopardo numeri esigui (12 nel caso locale) con sperpero di risorse, generando migliaia e migliaia di complicazioni che presto emergeranno. Che fine farà l’ambulatorio di Pediatria? Dove sarà allocato? È tanto altro ancora.

La provincia di Brindisi in termini di prevenzione e pianificazione si è dimostrata l’ultima della Puglia. La conferma l’abbiamo vedendo in queste ore tutti i Tg nazionali. Sono settimane che si parla dell’esecuzione di tamponi al Di Summa, ma ancora non si ha contezza del numero esatto di tamponi eseguiti. Vanno intensificati e potenziati  gli accertamenti diagnostici, unico strumento per frenare la diffusione del virus. È vergognoso leggere quotidianamente che bisogna ripetere i tamponi perché pare non vengano più reperiti i campioni, che i tamponi sono a Foggia, o a Barletta, e ricevere continue telefonate da parte di congiunti in quarantena che attendono da svariati giorni i risultati. Tutto questo è il frutto di una scellerata politica di riorganizzazione e smantellamento della rete dei Laboratori di Analisi che in questi giorni stiamo avendo modo di toccare con mano.

Apprendo in queste ore del disappunto del Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia Pino Romano. Voglio ricordare al consigliere che solo pochi giorni fa aveva dichiarato che c’è “un’altra opportunità che si apre per il Melli, il Coronavirus” solo perché avrebbe probabilmente determinato un vantaggio per la sua città, alcuni posti letto di riabilitazione dimenticando la catastrofe Internazionale che sta generando, e che è pur sempre il Presidente della Sanità della Puglia.

Oggi dobbiamo pensare a chi ha avuto la sfortuna di incrociare il virus e a coloro che hanno perso uno e più congiunti, ed in Puglia sono già tanti. Non possiamo dimenticare coloro che soffrono di patologie croniche che per la situazione contingente sono costretti a rinunciare alle cure.

L’ultimo pensiero voglio riservalo a tutti i miei colleghi, a tutto il comparto sanitario, che in questo particolare momento sta pagando il prezzo più alto, con turni stressanti e con ridottissimi e a volte scadenti  Dispositivi di Protezione Individuali.

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