Schizofrenia Brindisi: Sacchetti ritrova la squadra e per alcuni passa a domeniche alterne da “rammollito” a “motivatore”

BRINDISI – Si nutrivano pochi dubbi sul fatto che i giocatori di Brindisi, in diretta tv, davanti ai propri sostenitori, dopo le polemiche piombate su alcuni di essi apparsi già in vacanza, avrebbero giocato una gara gagliarda, e così è stato. Gli uomini di Sacchetti hanno confermato ancora una volta, ove ce ne fosse ancora bisogno, che i limiti palesati nell’arco della stagione hanno un’origine prettamente psicologica ed esorbitano dalla sfera squisitamente tecnica o tattica. E’ impensabile, infatti, che un allenatore risulti capace o incapace a distanza di una sola settimana dall’altra: un mago contro Avellino, una schiappa contro Pesaro; e ancora, un motivatore contro Milano, un rammollito contro Caserta. E il dubbio che nella testa di qualche giocatore non ci sia la ferma volontà di lottare fino alla fine l’ha instillato proprio coach Sacchetti attraverso le sue dichiarazioni rilasciate nelle ultime conferenze stampa. Il coach, infatti, in settimana aveva affermato: “Dopo la sconfitta di Caserta, in alcuni giocatori ho notato una reazione positiva e rabbiosa, in altri meno”. Questa affermazione fa il paio con quella rilasciata ieri al termine del match: “Pensate davvero che io non faccia qualcosa per provare ad incidere sull’approccio dei miei giocatori? Io parto sempre dal presupposto che ho davanti dei professionisti, ma a volte mi sbaglio”; “Se a Venezia andremo con lo spirito messo in mostra nella trasferta di Caserta andremo in vacanza, c’è poco da fare”.




Insomma, a sentire le dichiarazioni di Sacchetti, che risuonano come un campanello d’allarme, qualche problema di disciplina deve pur esserci, e non si può pensare che prestazioni vergognose come quella offerta a Caserta possano nascere dalla “mitezza” del coach, anche perché, nelle stagioni precedenti, si è avuta la riprova che anche un allenatore sanguigno come Bucchi ha incontrato alcune difficoltà nel mantenere le redini della squadra, collezionando addirittura 12 sconfitte in 15 gare nel girone di ritorno del suo secondo anno di  gestione tecnica; eppure di lavagnette e sedie ne volavano in quel periodo. E comunque, pur volendo dare rilievo alla tesi secondo la quale Sacchetti peccherebbe in temperamento, diventa difficile spiegare come mai la squadra, pur con i limiti evidenziati nell’arco della stagione, abbia giocato con ardore la maggior parte delle gare disputate.

I fiumi di parole spesi in questi mesi, comunque, troveranno sbocco domenica sera, allorquando imboccheranno la diramazione della vacanza anticipata o dei play off. Facendo riferimento allo storico del campionato disputato fino ad ora, la sensazione è che per staccare il biglietto per la post season serva un miracolo. Venezia non sta attraversando un grande periodo di forma: i lagunari, infatti, devono fare i conti con alcune defezioni e con la stanchezza derivante dal doppio impegno settimanale. La semifinale di Champions League disputata venerdì a Tenerife e la trasferta di Sassari da affrontare mercoledì potrebbero consegnare a Brindisi una Reyer con poche energie fisiche e mentali. Dando uno sguardo alla cabala, però, forse è meglio che Brindisi si trovi ad affrontare la migliore Reyer possibile: arrivati a questo punto, infatti, bisogna aggrapparsi davvero a tutto.




Andrea Pezzuto
Redazione

1 COMMENTO

  1. Se poi si tiene conto che c’è chi sostiene che si perde per colpa di Sacchetti e si vince per merito dei giocatori, la schizofrenia è totale.

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