BRINDISI – “Cosi vanno le cose a Brindisi. Purtroppo! Si raccolgono fondi per i terremotati, per gente che si trova in uno stato di grave disagio, che ha bisogno di solidarietà, ma anche di aiuto economico immediato e si lasciano ammuffire a Brindisi, perché nessuno ha provveduto a inviare il denaro raccolto a destinazione. Ma più probabilmente se ne sono proprio dimenticati. Evidentemente è l’ultimo dei loro pensieri”.

Lo affermano, in una nota, il consigliere di Art. 1 Mdp Cristian Saponaro e Vincenzo Albano, del Comitato promotore del Movimento.



“Però, da Palazzo – prosegue la nota – reagiscono indispettiti se qualcuno, che ne ha titolo e anche il dovere, con le procedure previste dalla legge, dallo statuto e dal regolamento comunale, chiede formalmente alla Sindaca notizie su quei fondi. Come se fosse un fatto riservato, su cui nessuno può intervenire o chiedere notizie. Credo che potrebbe farlo, e spero che lo faccia, ogni cittadino che ha contribuito a quella raccolta. Comunque non bisogna essere troppo intransigenti. Bisogna compenetrarsi nella filosofia che presiede l’impegno della Sindaca e della sua maggioranza. Non è affatto è semplice assolvere a quell’impegno.
La fanno facile questi consiglieri comunali, i giornalisti e i cittadini a chiedere notizie, a parlare di gravi ritardi, di dimenticanze, di disinteresse, di indifferenza, di indolenza. Non hanno proprio idea di cosa bisogna fare in queste circostanze. Delle difficoltà da affrontare.
C’è da riflettere con molta, molta, moltissima calma, come è attitudine, quasi vocazione, di questa maggioranza, per elaborare la procedura adatta, nominare una commissione apposita, mettere a punto il progetto per i lavori di rottura dei salvadanai, individuare la sala blindata dove espletare il conteggio del denaro, attivare la vigilanza, individuare la persona in grado di contare i soldi, quella che deve stendere il verbale e, alla fine, quella che deve compiere le procedure per inviare i soldi raccolti. Un lavoro complicato, che richiede un laborioso e lunghissimo impegno. Non si può agire con superficialità come hanno fatto quei comuni, che hanno inviato i soldi a pochissimi giorni di distanza, rovinando la bella reputazione dei comuni indolenti come il nostro. Anche se credo siamo rimasti pochissimi in questo club esclusivo. E’ poi non si tiene in alcun conto dei gravosi impegni della sindaca, che in questi mesi ha dovuto cambiare di continuo assessori. Inventarsi l’algoritmo giusto per spartire con precisione ogni poltrona e strapuntino disponibile, arrovellarsi di continuo per rintracciare il 17° consigliere comunale per permetterle di rimanere a galla, di sopravvivere.
Ma è stato anche molto impegnativo non fare niente, come ha fatto splendidamente in tutti questi mesi di mandato, nonostante le sollecitazioni dei cittadini ad intervenire per affrontare e risolvere le tante sofferenze di questa città. Non è stato semplice non prendere alcuna decisione per tentare di risollevare questa città dal declino che sta diventando sempre più inarrestabile. Abbandonandola alla deriva. Ma ce l’ha fatta splendidamente. Come poteva mai pensare ai terremotati? E a distanza di otto mesi che urgenza c’è? Ma poi, come diceva un politico di altri tempi, che vuoi che siano sette , otto mesi di fronte all’eternità. C’è comunque sempre tempo per farlo, tanto l’attenzione mediatica su quei fatti si è spenta. E perché poi, tanto ormai non c’è più alcun ritorno politico ed elettorale. Per l’ Amministrazione Comunale è stato più che sufficiente far vedere a suo tempo, che ci si impegnava per loro, per le persone in difficoltà. E pensare che dicono di essere il nuovo che avanza. Siamo proprio messi bene. Fa specie il fatto che invece vergognarsi e di scusarsi con tutti coloro che hanno versato il contributo e con la gente a cui era indirizzato, e potrebbe averne avuto bisogno, l’Amministrazione Comunale ha trovato il modo per ingaggiare sulle pagine di Facebook una fastidiosa polemica contro chi dedica il proprio tempo ad assolvere al proprio impegno sociale e compiti istituzionali e contro chi svolge una importante funzione di informazione. In verità a me è sembrato non un atto politico, ma una ripicca, un atto di insofferenza personale, senza pregio alcuno. Quasi da professorina. Un bell’esempio di solidarietà. Bravi. Non c’era da aspettarsi di meglio da chi ha dato e continua a dare ampia dimostrazione di non saper fare, di non saper tutelare i cittadini. In ogni campo”.

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