Sanità e Covid, Amati: “Nessuno può morire in ospedale senza il conforto di chi ama”

Fabiano Amati

“Si doveva fare già molto tempo fa, perché nessuno può morire in solitudine in ospedale, privo del conforto di una persona amata. Non c’è alcun problema organizzativo insormontabile, a cominciare dalla vestizione e dal tampone molecolare, per poter assicurare un atto di conforto apparentemente alla nostra cultura millenaria. Lo sostengo da dicembre e dopo aver visto tante persone morire, ma ora siamo forse in dirittura d’arrivo anche grazie alla lotta a tutto campo del collega Tutolo”.

Lo comunica il consigliere regionale Fabiano Amati, proponente con i consiglieri regionali Antonio Tutolo e Alessandro Leoci della proposta di legge approvata oggi in Commissione sanità, contenente le norme per assicurare gli incontri in ambito ospedaliero tra pazienti in condizioni critiche e loro familiari.

“Si arriva un po’ tardi, non c’è dubbio. Ma abbiamo dovuto superare notevoli contrasti e avversità, nonostante in molte regioni italiane è bastata una semplice deliberazione per rendere possibile ciò che mi pare estremamente ragionevole.
È chiaro che questa possibilità di umanità s’interseca con notevoli problemi di sicurezza che vanno in ogni caso assicurati; ma poiché è possibile conciliare sicurezza e umanità, aggiungendo solo un po’ più di applicazione organizzativa, mi pare che non ci sia alcun motivo per non procedere nel senso auspicato dalla nostra proposta di legge.
Spero solo che martedì la proposta sia approvata dal Consiglio”.

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