Saldi estivi: i consigli dell’Adoc Brindisi

Per i prossimi saldi estivi, in partenza il 07 luglio 2018, le famiglie spenderanno in media non più di 300 euro per famiglia, pari a circa il 12-15% del reddito mensile disponibile. Secondo le previsioni dell’Adoc la spesa è leggermente più elevata rispetto a quella sostenuta durante i saldi invernali, circa l’8% in più.

“La spesa delle famiglie per i saldi estivi non supererà i 300 euro, secondo le nostre previsioni – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – una spesa contenuta, ma superiore di circa l’8% a quella sostenuta durante i recenti saldi invernali. La combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre alle spese extra come i saldi. Gli acquisti più ingenti si concentreranno, come di consueto nel periodo finale, quando gli sconti arriveranno fino al 50-60%. E’ importante rilevare che, almeno secondo le nostre stime, circa il 30% dei consumatori effettuerà acquisti a saldo direttamente online. L’e-commerce è un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web è sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in media del 10-15%. Questo è uno dei motivi per cui la spesa per i saldi è sempre più contenuta: i consumatori preferiscono diluire la spesa per il vestiario durante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo. Inoltre, molti negozi fisici effettuano promozioni continue durante l’anno. A questo punto ci chiediamo se abbia ancora senso prevedere i saldi in un periodo di tempo così ristretto e se non convenga liberalizzarli completamente. Questa soluzione offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i commercianti.”

Per Adoc anche quest’anno i piccoli esercizi continueranno a soffrire gli effetti della crisi.

“I saldi sono un momento favorevole per le grandi catene commerciali, che spesso operano in franchising, ma per i piccoli esercizi, soprattutto se dislocati nelle periferie, i guadagni non sono alti – continua Tascini – ad ogni modo, dobbiamo sottolineare che continuano le “storture” di mercato. Circa il 20% degli esercizi, come di consueto, cerca di essere più furbo degli altri e “anticipa” il periodo dei saldi, lanciando promozioni dirette, via sms o email, ai propri clienti o camuffando gli sconti con liquidazioni e svendite. Questi “trucchetti” minano pesantemente la fiducia dei consumatori verso i commercianti e penalizzano fortemente gli esercenti onesti, che puntano sulla qualità dei prodotti e sulla bontà delle offerte”.

SALDI, I 10 CONSIGLI PER GLI ACQUISTICONSERVATE SEMPRE LO SCONTRINO

I capi in saldo si possono sostituire, se il prodotto acquistato è danneggiato o non conforme. In base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Per quanto riguarda il difetto di conformità il consumatore può denunciarlo al venditore entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.

ATTENZIONE AI FONDI DI MAGAZZINO

La merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino di anni e stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono improvvisamente riempiti dei più svariati articoli. Diffidate anche di quei negozi che, a fine stagione, hanno per ogni tipo di prodotto il completo assortimento di taglie e colori.

GIRARE E CONFRONTARE

Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi le mani in caso di prezzi più bassi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Inoltre, prima di comprare un prodotto, è possibile controllare sul proprio smartphone che il prezzo non sia più alto di quello praticato sul sito ufficiale.

LISTA DEGLI ACQUISTI

Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, in modo da essere meno influenzabili dal negoziante. In questo modo ridurrete il rischio di tornare a casa colmi di capi, magari acquistati anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Inoltre, consigliamo di creare una “lista dei desideri” sulla versione online dei negozi dove intendete acquistare, in modo da averla sempre a disposizione. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità.

OCCHIO AI SUPER SCONTI

Se l’esercizio pratica sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli ultimi giorni di saldo. Diffidate inoltre dei marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero essere capi contraffatti.

FIDUCIA

Servitevi presso negozi di cui vi fidate o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

NEGOZI E VETRINE

Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere inoltre separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

PROVA DEI CAPI

Non c’è alcun obbligo da parte del negoziante di farvi provare gli abiti ma è una facoltà rimessa alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

PAGAMENTI

Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

SALDI ONLINE

Con la direttiva europea 83/2011, recepita dal decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, sono state introdotte molte novità per i contratti a distanza, stipulati via internet e comunque fuori dai locali commerciali: dall’ampliamento della durata del diritto di ripensamento, fino a 14 giorni, ai tempi stretti per ottenere il rimborso di quanto pagato. Per problemi legati a spedizioni, rimborsi e responsabilità, leggi la guida dell’Adoc.

CALENDARIO SALDI ESTIVI 2018

Saldi estate 2018: calendario e date regione per regione

  • Abruzzo: dal 7 luglio al 29 agosto
  • Basilicata: dal 7 luglio al 2 settembre
  • Calabria: dal 7 luglio all’1 settembre
  • Campania: dal 7 luglio al 30 agosto
  • Emilia-Romagna: dal 7 luglio al 30 agosto
  • Friuli-Venezia-Giulia: dal 7 luglio al 30 settembre
  • Lazio: dal 7 luglio per sei settimane
  • Liguria: dal 7 luglio al 14 agosto
  • Lombardia: dal 7 luglio al 30 agosto
  • Marche: dal 7 luglio all’1 settembre
  • Molise: dal 7 luglio al 30 agosto
  • Piemonte: dal 7 luglio per 8 settimane
  • Puglia: dal 7 luglio al 15 settembre
  • Sardegna: dal 7 luglio al 30 agosto
  • Sicilia: dal 1° luglio al 15 settembre
  • Toscana: dal 7 luglio all’1 settembre
  • Umbria: dal 7 luglio al 30 agosto
  • Valle D’Aosta: dal 7 luglio all’1 settembre
  • Veneto: dal 7 luglio al 31 agosto
  • Provincia autonoma di Trento: dal 1° luglio al 12 agosto
  • Provincia autonoma di Bolzano: data determinata liberamente dai commercianti in generale.

 IL PRESIDENTE

Giuseppe ZIPPO

 

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