Saccomanno (FdI): “Passato il santo passata la festa”

Tiberio Saccomanno

Dopo i buoni propositi della settimana scorsa da parte del Presidente della Regione e dei vertici della ASL provinciale, forse perché in periodo pasquale, ci siamo illusi che le loro enunciazioni avrebbero portato vantaggi reali allo stato della sanità brindisina e dell’intera provincia, ma passato il santo passata la festa. Oggi siamo costretti ad affrontare una emergenza triplicata nei numeri e incontrollata, quando un mese addietro le autorità preposte dichiaravano che era tutto sotto controllo. Il paradosso per i cittadini dell’intera provincia è che ciò che per noi sarebbe dovuto essere il punto di riferimento in un periodo così tragico e di preoccupazione per la salute, oggi è percepito come il luogo da evitare. Oggi non basta pregare Iddio nella speranza di essere risparmiato dal contagio del Coronavirus, oggi bisogna pregare che non ti accada il più banale degli incidenti domestici, visto che restiamo in casa come ci viene chiesto e come è giusto che sia. La preoccupazione è alta perche il banale incidente ci potrebbe condurre in un luogo dove i percorsi di accesso per curare il nostro problema possono incrociare il contagiato Covid, o se malauguratamente dovessimo accusare sintomi più preoccupanti potremmo correre un ulteriore rischio di non avere un posto a disposizione, perché il reparto è temporaneamente chiuso in quell’ospedale dove sono stato soccorso, o perché in attesa della costruzione del reparto di terapia intensiva che doveva essere pronto prima il 30 marzo, poi il 10 aprile, e oggi ancora non se ne sa nulla. E se, ancora malauguratamente, dovessimo accusare sintomi da contagio, perche questo può accadere osservando la situazione di alcune strutture sanitarie del capoluogo e della provincia, dove tra operatori e degenti si sono creati veri e propri focolai Covid, quanto dovremo attendere per sapere se siamo realmente infetti o meno? E se dovessimo avere bisogno di rivolgerci al 118, quanto sicuri saremo che chi dovrebbe essere il mio soccorritore in realtà non diventi il mio untore, vista la carenza conclamata di DPI o Dispositivi di Protezione Individuale per gli operatori sanitari e che, anche loro purtroppo, dopo aver fatto il tampone sono costretti a lavorare nell’attesa del giudizio? Senza menzionare le difficoltà di chi in realtà è già sofferente, chi ha bisogno di cure, chi è costretto a frequentare le strutture ospedaliere periodicamente. Quanto di tutto questo possa risultare ininfluente ad accelerare o a prendere decisioni importanti per la nostra vita non riesco proprio a spiegarmelo. So solo che chi ha il potere di venirci incontro in questa emergenza non lo sta facendo, e che la nostra rabbia non sarà dimenticata.

 

Dirigente – Fratelli d’Italia

TIBERIO SACCOMANNO

CONDIVIDI

1 COMMENTO

  1. Veramente assurdo non se ne puo ‘ piu’….si parla troppo secondo me e si conclude non poco ma niente il signor Conte ormai un Divo della televisione ci ha praticamente riempito di miliardi dall inizio dell emergenza mai visti da nessuno per quanto io sappia e la stessa cosa faceva il signor governatore anzi mandava anche aiuti al nord ……fatto cio’ e’ sparito dalla televione …..e noi arrivata l emergenza ci troviamo nel caos piu assoluto e con la perenne paura addosso …Tiberio tu che puoi continua farti sentire ……

LASCIA UN COMMENTO