Dall’inglese all’italiano letteralmente “Voci” che necessitano una conferma.

Piuttosto che parlare delle voci che circolano, preferisco immaginare che tale termine,passi semplicemente per “rumori”, introducendomi facilmentenell’argomento odierno.

Non so se voi ci fate caso o meno.Personalmente non sento più  come una volta, il rumore delle gru, del montaggio e smontaggio impalcature, dei mezzi di trasporto materiale ecc., ma soltanto un continuo ed assordante “tic e tio” provocato dalle rotelle dei trolleyed il “caldo” rumore dei phon, udibile per lo più nei condomini.Se ci fate caso il numero dei “trollysti e delle parrucchiere abusive”, osservabili sulle nostre strade,ha assunto oramai una notevole proporzione, tanto che, da qualche tempo, gli Organi Competenti – in primis la Guardia di Finanza – hanno deciso di focalizzare ed analizzare il fenomeno.

Talvolta però esagerando. Ne fa fede il caso di una parrucchiera, con salone a Lecco che, si è vista notificare una sanzione amministrativa, per non aver rilasciato < a se stessa! > lo scontrino fiscale dopo essersi fatto una messa in piega. E’ stata sanzionata per 500,00 euro.

Diverso è invece il caso di una ragazza, appena uscita da un condominio, qui in città. Con un borsone pieno di prodotti e di attrezzatura professionale, si era recata a casa di una sua cliente. I militari, insospettiti dal voluminoso borsone, sono stati costretti a verbalizzare l’accaduto ed a multare la parrucchiera. A nulla sono servite le giustificazioni dell’interessata, oltre tutto perché trovata in possesso di agenda con decine di nominativi ed appuntamenti, evidenziando una florida attività in nero. La sanzione comminata è stata di 2.500,00 euro.Il tutto chiaramente a svantaggio dei parrucchieri che, con un locale fisso, sono soggetti a più controlli ed a spese sempre più gravose. Anche per la scelta dei prodotti, di sicura provenienza rispetto ai probabili e meno costosi usati dai porta a porta.

Se annoverassi un cliente parrucchiere mi porrei, qualora incaricato, innanzitutto la questione della valutazione dei rischi e di come stilarla.Naturalmente analizzerei prima di tutto l’aspetto dell’accoglienza clientela, per poi addentrarmi sulle attività tecniche quali ad esempio la colorazione dei capelli ed il trattamento permanente ed, infine, sui lavori stilistici tipo taglio capelli. Come tutti sappiamo, nelle fasi lavorative suddette vi è senza dubbio la presenza di prodotti chimici.

L’INAIL , affinché la Valutazione dei Rischi, (DVR) abbia valore si raccomanda di adottare tutte le misure necessarie durante il lavoro ed in relazione ai fattori di rischio presenti. In virtù dei prodotti chimici esistenti in ogni singolo prodotto, ha diramato un dossier sulle “nuove” patologie fra le quali quelle a carico dell’apparato respiratorio, allergie della pelle, rinite e asma bronchiale.

Quindi, Carissime Parrucchiere, attenzione a non trascurare l’aspetto salute e sicurezza sul lavoro. Nominate un Medico Competente, ovviamente in possesso dei requisiti formativi e professionali;  procedete prima dell’assunzione ad una visita medica preventiva; non trascurate il medesimo atto nel momento dell’interruzione del rapporto di lavoro; e non dimenticate di compilare la valutazione dei rischi.

La Legge Regionale pugliese n. 27 del 2013 ha introdotto normativa in merito all’attività di Bed & Breakfast: in sostanza ha stabilito le due tipologie possibili.

A conduzione familiare che non ha forma di attività imprenditoriale, conosciuta anche come attività occasionale o non abituale;

In forma imprenditoriale cioè di tipo professionale – articolo 2082 del Codice Civile –

Chiunque sia intenzionato ad attivare tale attività sappia che non comporterà il cambio di destinazione d’uso dell’immobile che deve essere quella di civile abitazione, comprese le caratteristiche strutturali ed igienico sanitarie previste dai regolamenti comunali. Ovvio anche quelle sulla sicurezza degli impianti.

Rag. Giancarlo Salerno

Via Giovanni XXIII n. 13/B

Cell. 347/6848604

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