Rottamazione cartelle, Cavalera (FI): “Mentre a Lecce il provvedimento è stato varato, a Brindisi no e le tasse continuano ad essere alte”

Mentre a Lecce l’amministrazione comunale ha varato il provvedimento che prevede la rottamazione delle cartelle esattoriali degli ultimi 17 anni relative alle imposte locali Imu, Tari e Tasi, quella di Brindisi ha lasciato spirare invano il termine ultimo, fissato nel “Decreto Crescita”, per il 01.07.2019, portando alla seduta odierna del Consiglio Comunale l’ordine del giorno a firma dei consiglieri di centro destra.

“Eppure, come primo firmatario, unitamente ai consiglieri Quarta (che con me compone il gruppo di Forza Italia), Loiacono (Idea), Saponaro (Lega), Oggiano (Fratelli d’Italia) e Lo Martire (Brindisi Popolare)”, dichiara il consigliere azzurro Cavalera, “avevamo per tempo depositato un Ordine del Giorno con cui chiedevamo che la Giunta aderisse alla rottamazione delle cartelle esattoriali introdotta dal Decreto Crescita, entrato in vigore il primo maggio di quest’anno. Come consiglieri espressione del centro destra avevamo, infatti, evidenziato che l’amministrazione comunale era ancora in tempo per adottare una misura che prevede importanti vantaggi per i contribuenti, quali l’annullamento delle sanzioni, degli interessi e la possibilità di un pagamento rateale, che avrebbero dato sollievo a tante famiglie in grave difficoltà economica, tenuto conto che i benefici avrebbero riguardato tutte le cartelle esattoriali per tasse locali dal 2000 al 2017 e, quindi, una platea apprezzabile di contribuenti”.

Una misura che ha già riscosso, a dire del Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, un grande successo con previsioni di entrate che hanno dato respiro alle casse dei comuni, fortemente in crisi di liquidità, come quella del Comune di Brindisi, che vi hanno aderito.

L’obiettivo a cui mira il provvedimento non è solo quello di perseguire una pace fiscale con i contribuenti, ma di fare cassa rispetto a situazioni concernenti crediti di difficile esigibilità, proprio a causa delle sanzioni e degli interessi.

I revisori dei conti del Comune di Brindisi, infatti, evidenziano un’evasione delle imposte locali, tra imu/tasi/tarsu-tari/tosap, pari a €.11.764.027,13 e che, per le stesse imposte e tasse, i residui attivi al 31.12.2018 ammontano a € 34.682.615,07.

Una somma enorme, parte della quale avrebbe potuto essere recuperata con questa misura, stante anche l’acclarata difficoltà del Comune di predisporre idonee misure atte a combattere l’evasione fiscale.

“L’auspicio che la nostra richiesta potesse essere accolta è svanita, così, mentre nel vicino comune di Lecce, l’amministrazione coglie al balzo l’opportunità, a Brindisi prevale, ancora una volta, la politica del NO” aggiunge Cavalera.
Il capogruppo di Forza Italia conclude “non mi sorprende che mentre era in atto l’intervento del Consigliere Oggiano che criticava, sotto il profilo politico, la scelta della Giunta di non calendarizzare per tempo l’ordine del giorno, dai banchi della maggioranza si è levato un <<evviva il socialismo>>. Prendo atto, quindi, che la giunta di sinistra che governa la città di Brindisi è contraria ad abbattere la pressione fiscale ed aiutare tante famiglie in difficoltà economica”.

1 COMMENTO

  1. Ma se il Comune è quasi in dissesto finanziario , e lo annunciate orgogliosamente soprattutto voi dell’opposizione, da dove avrebbe dovuto prendere i soldi per poter pagare le cartelle rottamate dei brindisini?
    Ma ci rendiamo conto?