Rossi parla della sua città: inclusiva, con donne e giovani protagonisti

BRINDISI – Della sala che ha ospitato la presentazione della candidatura a Sindaco di Riccardo Rossi, un elemento in particolare ha catturato l’attenzione: la grande presenza femminile, anche al tavolo dei relatori. D’altronde, come sottolineato questa sera da Anna Maria Calabrese, attivista storica di Brindisi Bene Comune, la componente al femminile all’interno del movimento ha sempre avuto grande rilevanza e permetterà di fornire una visione ed un approccio diverso verso le tematiche e le problematiche che interessano la vita della comunità.

La sala Mario Marino Guadalupi, come era prevedibile, si presentava stracolma: di volti della società civile, di entusiasmo, di speranza verso un progetto coraggioso e per certi aspetti rivoluzionario. Francesco Cannalire, Segretario del Pd cittadino, non ha nascosto l’entusiasmo per la complessa operazione portata a termine: “Il Pd è tornato a casa” ha esclamato, facendo riferimento al ritorno ‘a sinistra’, quella sinistra che mette al centro i valori della solidarietà, dell’inclusione e dell’ecologia. Cannalire si è molto soffermato a ricordare gli errori commessi nel passato ed a sottolineare come adesso sia giunto il momento di dare voce ai militanti che in questi anni sono rimasti ai margini di un partito – a suo dire – sfruttato ad uso e consumo di chi aveva come scopo prioritario il proprio tornaconto e non il bene collettivo. E proprio per perseguire appieno l’obiettivo comune, Cannalire ha affermato che il Pd non cederà alle lusinghe dei portatori di voti e che al centro ci saranno Brindisi e le proposte per il suo futuro, le quali, per buona parte, saranno le stesse avanzate da Rossi negli anni passati in Consiglio comunale: “Devo ammettere che quando votavamo contro le proposte di Riccardo ci faceva fare un po’ la parte degli stupidi” ha confessato il Segretario cittadino del Pd.

E Rossi non si è sottratto nel riconoscere il cambio di passo attuato dal Pd, che ha consentito alle parti di compiere una scelta coraggiosa nell’interesse esclusivo di Brindisi, perché “E’ facile distruggere, molto più difficile è costruire”, ha affermato l’ingegnere candidato a ricoprire la figura di Sindaco, che poi ha aggiunto: “E’ vero che alcuni temi ci dividono, ma è vero pure che ci uniscono valori profondi: il 25 aprile scendiamo in piazza insieme, e questo è importante in una città che ultimamente sta virando a destra”.

Rossi ha poi passato in rassegna gli spunti programmatici, che hanno come perno la Strategia Energetica Nazionale e quindi le tematiche ambientali ed un nuovo modello di sviluppo, che non può essere rappresentato dal Tap, dal progetto di A2A (quell’area, secondo Rossi, deve tornare al servizio della retroportualità, in linea con il DPP) ed ovviamente da Enel.

In una città con una recrudescenza della criminalità, la ricetta di Rossi è poi legata ad un forte investimento su scuola e cultura, ad una campagna di ascolto nei quartieri ed al rafforzamento dei comitati ivi insistenti.

E poi ci sono i giovani e l’innovazione, con l’idea di creare un assessorato “Brindisi smart” ed un luogo fisico dove valorizzare le proposte dei giovani e del personale del Comune, in modo da creare un portafoglio di progetti da presentare nei vari bandi: “Dobbiamo avere l’onestà di ammettere che se non vinciamo i bandi è perché presentiamo progetti che non sono all’altezza, e con la penuria di risorse comunali, è fondamentale accedere ai finanziamenti”.

La conferenza ha poi vissuto un momento di tensione quando una giornalista ha esclamato “Vergognati” all’indirizzo del candidato Sindaco, e ciò a seguito della sua dichiarazione in favore del progetto Enea sulla fusione nucleare, che come spiegato poi dall’ingegnere Rossi è ben altra cosa rispetto alla fissione nucleare.

Il programma, già particolarmente ricco e destinato ad essere implementato con le proposte che i cittadini avanzeranno in piazza, prevede poi: un occhio di riguardo per la mobilità sostenibile ed in particolare per i ciclisti; la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso il recupero degli impianti sequestrati e la realizzazione di un impianto di compostaggio; una forte attenzione verso la rigenerazione urbana, con la riconnessione delle periferie con il Centro e con la rivitalizzazione dei quartieri cosiddetti dormitorio; un recupero dell’identità storico-artistica ed un ritorno alla vocazione turistica ed agricola.

Il tutto, però, in linea con la situazione dei conti del Comune: “Siamo molto preoccupati per i conti del Comune: presto incontreremo il Commissario per avere contezza della situazione economica perché non vogliamo illudere nessuno. Vogliamo mettere in piedi un programma concreto”.

Per realizzare tutto ciò, Rossi ha chiamato a raccolta il mondo dell’associazionismo e del cattolicesimo sociale in particolare, invitandoli a non stare alla finestra: “La città è ad un bivio tra passato e futuro” ha rammentato Rossi, che rivendica per Brindisi autonomia di scelta (“Spesso ci siamo chiesti in passato: si decidono forse a Francavilla i destini di Brindisi?” ha ironizzato l’ingegnere) e discontinuità nelle persone e nei metodi.

“Vogliamo una città aperta, inclusiva, che non lascia spazio a chi soffia sul vento della paura ed a chi fa la lotta ai poveri e non alla povertà”, ha chiosato con forza Rossi riferendosi chiaramente alle ideologie sovraniste che sempre più prendono piede.

Spetterà come sempre ai cittadini il compito ed il dovere di scegliere il proprio futuro di città.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

LASCIA UN COMMENTO