BARI – “L’andamento in salita della Tari in tanti centri della nostra regione è l’ulteriore conferma che la gestione dei rifiuti, in Puglia, è ancora all’anno zero o quasi. Manca un piano regionale di gestione in grado di chiudere il ciclo in maniera sostenibile, con il ricorso alle discariche che rappresenta, da queste parti, la norma anzichè l’eccezione, con un considerevole e logico aumento dei costi che poi si ribaltano sulle già prosciugate tasche dei cittadini”. Aldo Pugliese, Segretario generale della Uil di Puglia, commenta cosi’ lo studio del Servizio Politiche Territoriali della Uil sulla tariffa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. “Nella città capoluogo di Bari, dove pure la differenziata è in aumento, la Tari – evidenzia – e’ cresciuta del 4,6% dallo scorso anno e del 17,5% nell’ultimo quadriennio, ovvero da quando e’ stata introdotta la tariffa. Mediamente (calcolando una famiglia di quattro componenti e un appartamento di 80 mq), i cittadini baresi pagheranno 361,68 euro all’anno”. “Al netto di Taranto, che non ha comunicato ancora i dati, tutti i capoluoghi di provincia si presentano con il segno piu’. Si pensi a Brindisi, che oltre al danno di non trovare pace per l’individuazione di un’azienda che si incarichi del servizio e con un’invasione dei rifiuti in strada che dura da mesi (in realtà, da un paio di settimane la ditta è stata individuata – la Ecotecnica Srl – ed è molto operativa, tanto che rifiuti per strada non ce ne sono più, ndr), si ritrova – prosegue Pugliese – con la beffa di essere il centro abitato con la tariffa piu’ alta della regione (387,60 euro di media e un aumento 40,4% negli ultimi quattro anni). Anche Foggia, non e’ da meno, anche se con numeri meno impattanti: +7,1% rispetto all’anno scorso e +12,3% nel quadriennio (344,03 euro di media a nucleo familiare). Infine, Lecce, che quantomeno non registra aumenti rispetto allo scorso anno, ma che comunque, dal 2014, fa notare un lieve aumento dello 0,6% (269,49 euro di media)”. “Tranne il capoluogo salentino, quindi, tutte le principali citta’ pugliesi – evidenzia – sono oltre la media nazionale sia come tariffa (294,97 euro a nucleo), che come aumento percentuale rispetto al quadriennio precedente (1,1%)”. “I costi di discarica troppo alti incidono in maniera determinante – conclude – sulla gestione dei rifiuti cittadina, costringendo spesso i Comuni ad alzare la tariffa per garantire un servizio quantomeno decente, quando e’ possibile. Manca un’impiantistica tecnologicamente all’avanguardia, cosi’ come manca una programmazione pluriennale e condivisa”.

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