Riabilitazione Ceglie, Amati: “Problemi nuova corsia risolti. Ma non si possono attendere i miei sopralluoghi per intervenire”

“Al termine del sopralluogo di questa mattina, posso dire che nel Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, in particolare nella nuova corsia per codici 56, sono stati risolti i problemi di condizionamento d’aria e privacy, mentre si è in attesa del montaggio dei televisori, smontati e trasportati nelle altre corsie dal vecchio gestore per sostituire quelli non più funzionanti”.

Lo comunica il consigliere e assessore regionale Fabiano Amati.

“Permangono invece – aggiunge – una serie di problematiche, eredità del passato, su cui è indispensabile intervenire senza attendere i miei sopralluoghi come innesco. La corsia cod. 75 è oggi occupata al 50% ed è in attesa del ripristino tecnologico per essere attivabile a pieno regime. Lo stesso vale per la piscina riabilitativa, unica infrastruttura pubblica del genere: da mesi è inattiva per un pezzo mancante. Ho chiesto oggi di conoscere, in via ultimativa, la data di riattivazione”.

 

“Anche la manutenzione esterna presenta problemi, – prosegue Amati – esattamente come con la vecchia gestione, con aree verdi abbandonate e in attesa di un intervento di taglio dell’erba. E infine, tema cruciale: neurologi e fisiatri. Abbiamo lunghe liste d’attesa in tutta la Regione, mentre a Ceglie ci sono posti vuoti. È urgente che la burocrazia regionale si attivi per affermare con chiarezza che il Centro di Ceglie è un presidio regionale, non provinciale, e quindi si adoperi per coprire i posti vacanti di neurologi e fisiatri, restituendo piena funzionalità a un centro strategico per la riabilitazione pugliese”.

 

“Io continuerò a fare ciò che ho sempre fatto – conclude Amati – ma vorrei dimettermi dal ruolo di condizione necessaria affinché qualcosa si muova. L’assistenza pubblica deve camminare da sola, con efficienza, prontezza e senso del dovere”.

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1 COMMENTO

  1. Se si trattasse solo di Ceglie, come asl Brindisi siamo all’ultimo posto in Puglia in tutto provate ad assistere un disabile e scontrarvi con l’inefficienza delle asl, per ogni pratica devi portare il cartaceo dell’invalidità (in sei mesi 18 certificati d’invalidità) il personale mandato a casa per curare le piaghe non é in grado di farlo e spesso dice che non ha i materiali.
    Possibile che gli ignoranti siamo sempre noi? e poi ci chiedono di non maltrattare i dipendenti che sicuramente non hanno colpa ma i dirigenti si guardano bene dal farsi trovare al loro posto.

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