BRINDISI – Senza sosta, il percorso che porterà al prossimo 4 dicembre, giorno in cui il Paese è chiamo alle urne per votare la seconda parte della nostra Costituzione.

Diversi comitati sono sorti in seno alla Città, dell’uno, piuttosto che dell’altro schieramento (Sì e No), in cui l’appartenenza politica, questa volta, poco c’entra.

Nel pomeriggio di oggi, presso l’Hotel Orientale, è stato protagonista il comitatscelgo-no-4o ‘Scelgo No” di Brindisi, che vede come presidente l’avvocato Claudio Consales e che ha ospitato il senatore Cesare Salvi (già ministro del lavoro), professore di diritto civile presso l’università Roma Tre. Ad avvalorare la tesi del No, il magistrato presso il Tribunale di Bari, Valentino Lenoci, e l’avvocato Rubina Ruggiero (candidata con Riccardo Rossi alla scorse amministrative, ndr).

Salvi, congiuntamente ad altri esponenti del centrosinistra, dunque, hanno scelto il No come unico voto possibile al prossimo referendum: “Il motivo principale – ha spiegato il senatore – è che questa riforma peggiora la situazione esistente; riduce gli spazi di democrazia, sia perché il senato non sarà più eletto dai cittadini ma all’interno dei consigli regionali, sia perché si riducono gli spazi di autonomia, per esempio quello delle Regioni, rispetto alle decisioni dello Stato centrale. Si dice che si vuol cambiare la legge elettorale, ma in realtà non è così. Anzi, introduce una sproporzione enorme tra il numero dei voti che ottengono i partiti ed il numero dei scelgo-no-3-cesare-salviseggi che dovrebbe ottenere il partito vincitore. Quindi, il motivo del No riguarda sostanzialmente il contenuto di questa riforma, che è peggiorativo della qualità della nostra democrazia”.

Da uomo politico navigato, quale è, Salvi crede che l’Italia abbia bisogno di riforme, però, migliorative: “Si parla spesso di cambiamento – ha proseguito l’ex ministro – ma le riforme devono essere fatte per migliorare e non peggiorare le situazioni esistenti. Per quanto riguarda il parlamento, è evidente che se si ritiene che il bicameralismo sia un problema, la soluzione, allora, è introdurre una Camera sola. A questo punto, bastava eliminare il senato”.

Infine, una battuta sul risultato di questo referendum ed una steccata al Premier: “Difficile dirlo – ha, poi, terminato il senatore Salvi – ci si scontra sempre con chi è d’accordo e chi no. Ma non bisogna neppure drammatizzare come sta facendo Renzi in questi giorni. I problemi dell’Italia sono la disoccupazione, la mancanza di reddito, le condizioni sociali, non certo cambiare o meno la costituzione. Speriamo che la politica si occupi quanto prima di questi veri problemi”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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