BRINDISI – Si era parlato di sgombero entro il 30 settembre. E per ora lo sgombero c’è stato, sia pure solo di tutte le masserizie e degli oggetti ingombranti appartenenti agli ospiti: 80 in tutto, o giù di lì, a fronte dei circa 200 originari.

La novità risiede nel fatto che potrebbero non andare via, ma rimanere in parte nella struttura e, forse, “contribuire economicamente anche alle spese”, come ipotizza il Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi, Santi Giuffrè.

Questa mattina, intanto, sono state avviate le prime opere di bonifica sia della parte esterna al dormitorio, sia del suo interno. Per mano di chi? Degli stessi immigrati, congiuntamente agli operatori della Brindisi Multiservizi, di Ecotecnica e della Polizia Municipale che ha diretto i lavori. Opere che hanno riguardato lo smaltimento di gran parte del materiale inutile e per di più lercio: materassi, frigoriferi e televisori rotti, tutti oggetti superflui e penalizzanti per un abitazione dignitosa. Inoltre, gli immigrati e gli addetti ai lavori hanno riverniciato le mura interne al capannone. Sarà anche assicurata, a breve, la perfetta funzionalità dei servizi igienici. Dicevamo all’inizio che il numero degli ospiti si è abbassato notevolmente. Fino a qualche settimana addietro, infatti, il dormitorio annoverava oltre 200 immigrati. Oggi, se ne contano circa 80, grazie alla disponibilità di alcuni datori di lavoro che hanno consentito loro di pernottare nei propri immobili, ma anche grazie all’ordinanza commissariale che prevede controlli serrati all’ingresso.

“Qualcuno ha fomentato l’idea che avremmo voluto allocare gli immigrati altrove – ha detto Giuffrè – ma nessuno di noi l’ha mai sostenuto. Queste opere di bonifica servono a ridare dignità, in primis, a loro stessi e, in secondo luogo, anche alla struttura stessa. Molte di queste persone presenti hanno un lavoro e si sono sempre detti disponibili a prendere una casa in affitto, se qualcuno desse loro credito. Così, non escludiamo l’ipotesi che possano anche contribuire in una minima parte alle spese del dormitorio. Poi, continuerà l’opera di sicurezza e di controllo del capannone, al fine di scongiurare la presenza di ‘ospiti indesiderati’. Insomma, è giusto ridare decoro all’intero stabile ed agli immigrati stessi”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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