Polveri carbone Enel: annullata sentenza, verso appello bis

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello sulle dispersioni di carbone
dalla centrale termoelettrica Enel di Cerano, a Brindisi, con rinvio ad altra corte per valutare i ricorsi degli imputati e della Provincia che, oltre al risarcimento ottenuto per danno di immagine e alla salute, chiede anche il danno ambientale. E’ quanto contenuto nel dispositivo depositato la scorsa notte, dopo una lunghissima camera di consiglio.

“Le difese commentano positivamente l’esito della sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso dei due dirigenti di Enel Produzione.

Ciò  si aggiunge alle assoluzioni degli altri esponenti aziendali coinvolti nei precedenti gradi di giudizio.

Le difese ricordano che a nessun livello aziendale sono mai state mai violate le normative e le autorizzazioni relative alla Centrale e che, nel corso dei primi due gradi, i giudici non avevano adeguatamente valorizzato il materiale probatorio che testimoniava l’enorme mole di investimenti (pari ad oltre 700 milioni di euro) costantemente effettuati nel corso degli anni da Enel Produzione presso la Centrale, secondo un processo di miglioramento continuo teso a garantire le migliori performance ambientali dell’impianto.

In merito alla posizione della Provincia di Brindisi, si ribadisce l’inesistenza di ogni tipo di danno rivendicato, ivi compreso quello per i profili ambientali, mai emersi durante la lunga istruttoria dibattimentale”.

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