BRINDISI – L’architetto Antonio De Castro, uno dei progettisti del Parco Sportivo Modulare del Quartiere Perrino (membro del team di Brindisi is you, il progetto che ha vinto il bando ANCI, di cui il Comune era capofila, ndr) ha inteso fare alcune precisazioni, dopo aver letto le dichiarazioni dell’ex assessore alla Programmazione economica sulla non candidabilità di quell’elaborato al bando periferie. Di seguito il suo intervento:

Mi sento di intervenire sulla faccenda per chiarire come sono andate le cose e come purtroppo funzionano le dinamiche inefficienti che portano a questi risultati.

Ci tengo a precisare che con la Dott.ssa Miggiano abbiamo avuto la possibilità di confrontarci in un clima molto sereno dove abbiamo avuto modo di conoscerci e manifestare stima reciproca e dove lei ha potuto, per la prima volta, vedere il progetto anche se era troppo tardi per presentarlo al bando. Il progetto del Parco Sportivo Modulare del Quartiere Perrino, che ha visto forse per la prima volta a Brindisi la volontà di coinvolgere i residenti e i bambini in un progetto partecipato, era pronto già il 20 giugno, più di due mesi prima della scadenza del bando.  Armati di questo bel progetto e di 100 cartoline scritte dai bambini nelle quali esprimevano le loro idee per il parco, abbiamo avuto la possibilità di mostrare la proposta al Sindaco Carluccio grazie alla disponibilità dell’assessore Michele Di Donna che sin dall’inizio s’è fatto promotore del progetto. Il sindaco trovò la proposta molto valida e si rimise ai dirigenti che erano stati incaricati di organizzare la partecipazione del Comune al bando per le periferie per capire come il Comune avrebbe potuto acquisirla, anche perché il progetto era nato all’interno di BRINDISI IS YOU, progetto vincitore di un bando ANCI che aveva come capofila il Comune stesso. In particolare l’organizzazione della risposta al bando fu affidata ai dirigenti Fabio Lacinio e Gaetano Padula, tra gli altri. Per poter acquisire questa e altre proposte, in modo da poter valutare la migliore da presentare al bando, ci fu detto che avrebbero pubblicato a breve una manifestazione di interesse. La cosa apparve molto sensata e giusta, ed è quello che un Comune dovrebbe fare in questi casi. I tecnici del Comune non hanno né il tempo né spesso le competenze per elaborare questo tipo di progetti, e la cosa migliore è fare una “call” tra i tanti professionisti esterni e raccogliere idee e progetti che in questo modo possono essere acquisiti. L’alternativa è l’affidamento diretto di incarico ma è una pratica che presuppone che ci sia una previsione di spesa in bilancio e non era questo il caso. Peccato solo che quella manifestazione di interesse non è mai apparsa, se non per raccogliere proposte (a pochi giorni dalla scadenza del bando) sui capannoni Ex Saca che era già stato identificato come sito da presentare. Noi abbiamo appreso la notizia dai giornali e la delusione è stata fortissima. Sia perché la città ha perso una grande opportunità di lavorare su periferie come quella del quartiere Perrino che rasentano i livelli del terzo mondo, sia perché ci siamo scontrati con un sistema (l’amministrazione) incapace di valutare e acquisire proposte vincenti e capire come vincere i bandi. Non c’è la volontà ora di polemizzare, ma la speranza è solo quella che questo triste risultato (99esimi su 120) sia l’occasione per riflettere da parte di alcune carice dell’amministrazione sul fatto che queste dinamiche non fanno bene alla città, e che in questo modo perdono tutti. Ultima nota per specificare che in questo percorso abbiamo incontrato anche tanta gente che lavora nella pubblica amministrazione che s’è dimostrata aperta e capace di valutare una proposta interessante, e in queste persone riponiamo le nostre speranze.

Arch. Antonio De Castro

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