ROMA – Il reparto pediatria riabilitativa del San Raffaele Pisana di Roma  è destinato a chiudere. Lo ha deciso e comunicato il suo presidente Nicola Zingaretti. Ciò significa che a partire dal 1° dicembre prossimo i pazienti che da tutta Italia vengono in questa struttura d’eccellenza dovranno rivolgersi altrove.

Motivazione ufficiale? “Mancanze di politiche-burocratiche” della stessa Regione.

La decisione sta sollevando rabbia e indignazione soprattutto da parte delle famiglie che verrebbero colpite dalla chiusura di un reparto non solo fondamentale per le famiglie dei piccoli pazienti, ma essenziale allo sviluppo delle loro disabilità che in questo centro di ricerca è all’avanguardia. Ma anche alcuni rappresentanti politici stanno facendo propria questa battaglia. Tra questi, c’è il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori (Fratelli d’Italia): “Le famiglie che fanno parte del Comitato sono in serio allarme per la paventata chiusura, al prossimo 30 novembre,  del reparto pediatrico del San Raffaele Pisana, e hanno chiesto un incontro urgente con i vertici della struttura e della Regione Lazio per comprendere i motivi di questa decisione. Nella lettera che i genitori ci hanno inviato (partita a Brindisi dalla signora Rita Dell’Erba, ndr) abbiamo potuto leggere tutto lo sconforto e l’angoscia che la cessazione di un servizio come quello prestato ai loro figli potrebbe comportare. Parliamo di prestazioni sanitarie specialistiche di altissimo livello, tra le migliori d’Italia, che rischierebbero di non essere più elargite per motivi di natura politico-burocratica. Il reparto di Riabilitazione pediatrica e delle disabilità dello sviluppo – prosegue il consigliere regionale – rappresenta da anni una delle migliori eccellenze del panorama sanitario nazionale, tanto che vi accedono famiglie da ogni parte del nostro Paese. Qui viene fornita assistenza specialistica a bambini e ragazzi con disabilità, si interviene sulla riabilitazione neuromotoria dei pazienti e grazie alla ricerca si mettono a punto nuove tecniche per salvare la vita a pazienti con patologie gravissime”.

I genitori chiedono di fermare “questa incosciente” scelta e stanno inviando a spron battuto una lettera a tutte le istituzioni, oltre ad avviare una raccolta firme (gestita a Brindisi sempre dalla signora Dell’Erba, ndr). Sembra che le 450 testimonianze portate come prova di questa eccellenza romana non siano bastate ad arginare una scelta sciagurata per moltissime realtà che coinvolgono famiglie già provate e che ricevono benefici da questo reparto specialistico dal 1997.

 

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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