Paternità a due uomini e figli con utero in affitto: “Fallimento della nostra civiltà”

BRNDISI – Ha fatto scalpore quanto avvenuto a Trento, quando la Corte d’Appello ha riconosciuto la paternità a due uomini di figli frutto di un utero in affitto.

Gioventù Movimento Nazionale è intervenuto sul caso.

“Nella giornata di ieri – scrive Jacopo Sticchi, responsabile del movimento giovanile – così come avvenuto in molte città d’Italia, i militanti di ”Gioventù Movimento Nazionale” Brindisi hanno affisso uno striscione in una delle vie della città per esprimere il proprio dissenso per quanto avvenuto a Trento, dove la corte d’appello ha riconosciuto la ”paternità” a due uomini, i cui ”figli” sono il risultato di un utero in affitto. Stiamo assistendo ad un fallimento della nostra civiltà, in cui la vita viene paragonata ad un oggetto da ”acquistare” a costi elevatissimi per soddisfare il fanatismo di chi pretende crescere un bambino in condizioni di presunte normalità. Una civiltà quindi che lentamente si snatura dei propri connotati fondamentali, infatti, se prima dell’avvento della globalizzazione massificante, identità e tradizione erano valori di riferimento assoluti, oggi invece sono stati sostituiti dalla speculazione e dal denaro. Non possiamo però rimanere indifferenti nel consentire che passi, nella totale complicità della società benpensante, chi vuole sovvertire l’ordine naturale della vita. Non è lecito da un punto di vista etico, ma soprattutto biologico e se ai più, tutto ciò, sembra rientrare nella normalità, spetta quindi a noi essere la voce fuori dal coro nel denunciare tali degenerazioni ed essere protagonisti in un presente nefasto a difesa della nostra civiltà perché oggi difendere i valori che ci contraddistinguono è un atto rivoluzionario colmo di sentimenti. Un gesto però questo, che per molti, a causa della diffusa indolenza e disaffezione, passa inosservato. A tal proposito il nostro compito è quello di svegliare le coscienze dal torpore e dall’appiattimento per ricondurle sulla strada dei valori affinchè questi possano tornare a rappresentare i punti di riferimento della nostra vita”.

Redazione

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