Il palazzetto di “via Ruta” è come la mia famiglia.
C’è sempre stato, ha sempre fatto parte di me.
Era lì quando ho iniziato a far rimbalzare i primi palloni sul parquet, era lì quando si andava a vedere le partite di basket dell’Azzurra, dell’Assi, del Club Giganti e di tutte le squadre di pallavolo che si alternavano prima e dopo i nostri allenamenti.
Questa struttura ci ha regalato le gioie e i dolori di una vita sportiva trascorsa con gli amici, di un infanzia ormai passata ma che ancora oggi, tra un dolore di schiena ed un altro, si rivive di tanto in tanto insieme a qualche “vecchietto” che non vuole arrendersi all’avanzare dell’età.
Quel parquet…. l’odore inconfondibile di quel posto ed il rumore dello stridere delle scarpe su quel legno che “ci conosceva perfettamente”…. come uno di famiglia..
Ogni giocatore ha una storia tutta sua con il Pala Melfi e ognuno di noi potrebbe scrivere un libro dei momenti di vita passati lì dentro.
Solo un disonesto nell’animo prima che nei gesti può aver commesso un azione del genere.
La crescita sociale di questa città passa anche da questo, dalla preservazione e dall’amore per le proprie cose perchè “via Ruta” era e rimarrà di tutti e non può limitarsi ad essere considerato oggetto di ritorsioni e vandalismi.
Mi impegno fin da ora insieme a tutti coloro che vorranno aderire, a contribuire economicamente ad una eventuale ripristino dello stato dei luoghi qualora l’amministrazione non potesse farsene carico.
Non permettiamo a pochi balordi di rovinare la nostra città.

Gianluca Quarta

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