SAN PIETRO VERNOTICO – San Pietro ultimo atto! Sembra concludersi la drammatica evoluzione dello stabilimento ospedaliero Melli, per omissioni sostanziali dei rappresentanti di quella parte politica di estrazione PD e, successivamente, transitati in Art. 1 MDP, che ha governato la collettivita ’negli ultimi trent’anni, che non ha rispettato i principi della democrazia, gli obblighi verso la citta, senza impegnarsi nella difesa dell’ente, accettando tutti gli ultimatum e gli indirizzi politici provenienti dalla direzione generale ASL rappresentata dal dir. Pasqualone ed apponendo firme senza consultare la volonta’ popolare Infatti, e’ stata resa pubblica la delibera regionale che inquadra e stabilisce il progetto esecutivo per lavori che vedranno il Melli trasfigurarsi da ospedale e struttura di intervento per la difesa della salute pubblica, in REMS, ovvero residenza per l’esecuzione ed applicazione delle misure di sicurezza in quanto organo giudiziario di sostituzione dei vecchi manicomi criminali. Il nuovo sistema, formato da 20 posti letto, prevede interventi di spesa per 4 mln di euro, per adeguamenti strutturali e nuove attrezzature mediche. Tale istituzione, rifiutata da comuni, quali Carovigno, è stata accettata dall’ente locale di S. Pietro, in maniera acritica e senza le dovute analisi riflessive, poiche’, il sistema, per la sua natura specifica, non puo’ essere impiantato in pieno centro abitato ed in prossimita’ di istituti scolastici. La memoria della nostra tradizione storica, ci presenta il Melli, quale lascito della famiglia omonima con volonta’ testamentaria, consistente in beni immobili, ricchezze, ville signorili, somme di denaro liquido (40 mln di lire del 1939), gioielli, oltre duecento ettari di terreni, una biblioteca che allo stato dell’arte risulta essere abbandonata: il tutto in favore del popolo di S. Pietro e che, tale straordinario patrimonio, doveva essere finalizzato alla costruzione di un ospedale pediatrico. L’opera realizzata, ha conosciuto ed espresso, un fulcro di straordinaria, storica umanita’, di dedizione, di scuola delle piu’ alte professionalita’ e competenze che vi hanno operato. Ma questa basilica e chiesa del bene profuso, verso tante generazioni di tutti i cittadini, anche dei paesi e citta’ vicine, a partire dalla meta’ degli anni ’90, veniva duramente colpita nel suo centro vitale e sostanziale: il trasferimento e la dismissione delle corsie e dei reparti di pediatria e neonatologia. E da quel momento, si succedevano chiusure di dipartimenti, sezioni; un lungo calvario di cadute, ombre e deliri sino alla conclusione attuale. E non va trascurato l’evento simultaneo e concomitante, che si e’ svolto e continua a svolgersi in parallelo al disfacimento del Melli: alla dissipazione dello stabilimento ospedaliero, ad opera di una classe politica dirigente non all’altezza dei propri compiti e capacita’, corrisponde la dissipazione della citta’ di S. Pietro: la perdita della funzione sociale, istituzionale, di civilta’, che la citta’ ha elaborato e svolto per lungo tempo, rammemoriamo: la chiusura dei pubblici sportelli, di recapiti istituzionali, il tribunale, l’ufficio ex cassa mutua, il ridimensionamento ferroviario ed inoltre la profonda crisi depressiva occupazionale e lavorativa conseguente al crollo delle attivita’ artigianali, commerciali, finanziarie, economiche, agricole, cooperativistiche, della piccola industria. Tra le conseguenze, anche, perdita di ricchezza, caduta de saggio del PIL territoriale, poverta’, emarginazione, emigrazione. Ma anche in questa fase congiunturale, pero’, possiamo affermare che il travaglio recessivo non e’ ancora esaurito: il territorio esanime si è decantato e trasfigurato in un circondario di conquista e colonizzazione da parte di potenzialita’ economiche esterne, quali forme della globalizzazione che si sta scaricando e sta invadendo la comunita’: in effetti vediamo sorgere insediamenti commerciali cinesi, immigrazione dal 4° mondo, comunita’ provenienti dall’est europeo, dall’europa del Visegrad che operano nell’emisfero della salute e della cura della persona quando abbiamo un gigantesco, straordinario ospedale che invece di chiudere potrebbe svolgere ed applicare un progetto salute. I nuovi sopraggiunti, queste nuove formazioni sociali, potranno, anche, svolgere una loro attivita’ e funzione, ma nella bilancia tra il dare e l’avere, tra perdita e profitti, chi guadagna sono loro e chi perde e’ la collettivita’: perdita gravissima, perche’ non solo abbiamo abbandonato tutte le nostre ricchezze passate e presenti, ma ci stiamo distruggendo una possibilita’ dell’avvenire e del futuro: in effetti la privazione attuale,consiste nella sottrazione di ricchezza economica, del capitale finanziario, della moneta circolante che va a finire all’estero mentre potrebbe costituire una forma ed un processo di accumulazione capitalistico-finanziario originario, tale da essere investito in progetti industriali, lavorativi, occupazionali. L’analisi sociologica dei fenomeni e dei processi in atto, impone e richiede una classe dirigente che riorganizzi la citta’ in un nuovo centro produttivo, stabilizzato. Il partito di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale e tutto il centrodestra, ove dovesse risultare vittoriosa alle prossime elezioni, si dovra’ impegnare affinche’ l’ospedale Melli possa continuare nella sua opera meritoria di salvaguardia della salute. A tale proposito, si porta a conoscenza della cittadinanza che giovedi’ 5 ottobre alle ore 18, nella sala consiliare il partito di FRATELLI D’ITALIA ALLEANZA NAZIONALE, terra’ una conferenza stampa sull’ospedale Melli, parteciperanno il sen. Saccomanno, Luciano Cavaliere, responsabile prov. F.D’I. A.N. il sindaco dr. Nicola Serinelli di Torchiarolo, il sindaco dr. M. Miccoli di Squinzano.

FRANCO NEGRO (SEGRETARIO TERRITORIALE FRATELLI D’ITALIA SAN PIETRO VERNOTICO)

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