È stata eseguita questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Camillo Giannattasio, 57 anni, originario di San Giorgio Ionico e residente a Carosino. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi, che lo ritiene gravemente indiziato dell’omicidio del brigadiere Carlo Legrottaglie, in servizio presso il Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Francavilla Fontana. Secondo l’accusa, Giannattasio avrebbe agito in concorso con Michele Mastropietro, rimasto ucciso nello stesso conflitto a fuoco. In particolare, avrebbe condiviso e agevolato l’uso della pistola impiegata da Mastropietro per colpire mortalmente il militare. Nel veicolo utilizzato dai due, gli investigatori hanno rinvenuto due pistole semiautomatiche clandestine — prive di matricola — e un ingente quantitativo di munizioni. Per questi elementi, Giannattasio è anche accusato di porto e detenzione illegale di armi da fuoco. Le indagini hanno inoltre portato alla scoperta di una vera e propria “armeria illegale”, riconducibile all’indagato e dislocata tra Carosino e San Giorgio Ionico. Una prima misura cautelare per i reati legati alle armi era già stata emessa dal GIP di Taranto, che ha poi trasmesso gli atti a Brindisi, competente per territorio sull’omicidio. Nei prossimi giorni sono attese le comparazioni balistiche tra il proiettile estratto dal corpo del brigadiere e l’arma usata da Mastropietro, insieme ad ulteriori accertamenti e interrogatori. Le indagini, condotte congiuntamente da Carabinieri e Polizia, proseguono sotto il coordinamento delle Procure di Brindisi e Taranto.