Oltre la bilancia: il vero successo con semaglutide e tirzepatide nasce dal lavoro di squadra – della dr.ssa Emanuela Giannuzzo

Negli ultimi anni, farmaci come semaglutide (Ozempic, Wegovy) e tirzepatide (Mounjaro, Zepbound) hanno rivoluzionato il trattamento dell’obesità. Questi potenti agonisti dei recettori GLP-1 e GIP/GLP-1 promettono perdite di peso fino al 20% del peso corporeo iniziale. Ma dietro il miraggio della “pillola magica” si nasconde una realtà più complessa: senza un percorso integrato con medici, nutrizionisti e personal trainer, il rischio di insuccesso e rebound è concreto e pericoloso.

Come funzionano semaglutide e tirzepatide?

Entrambi i farmaci agiscono su ormoni intestinali che regolano il senso di sazietà e la risposta insulinica. Il risultato? Riduzione dell’appetito, rallentamento della digestione e calo dell’introito calorico. Tirzepatide, in particolare, stimola anche il recettore GIP, potenziando l’effetto dimagrante.

 Il paradosso del dimagrimento: meno chili, ma anche meno muscoli

Gli studi clinici (STEP-1 per semaglutide, SURMOUNT-1 per tirzepatide) mostrano che la perdita di peso è reale, ma fino al 25-30% del peso perso può derivare da massa magra, ovvero muscoli e acqua. Questo è particolarmente critico perché:

– La massa muscolare è fondamentale per il metabolismo basale.

– La sua perdita può ridurre la forza, la mobilità e aumentare il rischio di sarcopenia.

– Il rebound post-trattamento tende a favorire il recupero di massa grassa, non muscolare, peggiorando la composizione corporea.

Per evitare questi effetti collaterali, è essenziale affiancare la terapia farmacologica a un percorso strutturato:

– Medico specialista: valuta l’idoneità al trattamento, monitora effetti collaterali e adatta la terapia.

– Nutrizionista: garantisce un apporto proteico adeguato e previene carenze nutrizionali.

– Personal trainer: imposta un programma di esercizi di resistenza per preservare (e migliorare) la massa muscolare.

– Psicologo o coach: supporta la gestione delle abitudini alimentari e dell’immagine corporea.

Sospendere il farmaco senza un piano di mantenimento può portare a un rapido recupero del peso, spesso con aumento della massa grassa e ulteriore perdita muscolare. Questo effetto “yo-yo” non solo compromette i risultati, ma può peggiorare la salute metabolica e aumentare il rischio di diabete.

Semaglutide e tirzepatide sono strumenti potenti, ma non sostituiscono un approccio integrato e personalizzato. Solo con il supporto di un team di professionisti è possibile ottenere una perdita di peso sostenibile, preservare la massa muscolare e migliorare la salute a lungo termine.

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