BRINDISI – Sabato 16 dicembre 2017, alle ore 10.00, riapre il portone della sede storica dell’IPSIA “G. Ferraris” di via Adamello, chiuso il 14 ottobre 2016 a seguito di ordinanza sindacale di interdizione per inagibilità.

Un anno complicatissimo per i ragazzi e gli operatori scolastici costretti allo smembramento degli studenti su due sedi e al disagio degli spazi destinati ai laboratori, colonna portante dell’offerta formativa.

Un anno soprattutto vissuto con estremo disagio dal personale amministrativo che per 14 mesi ha occupato il laboratorio “Voci in Movimento”, un ambiente ristretto in cui 16 persone hanno condiviso gli stessi spazi open space, presidenza e postazione del DSGA compresa.

Oggi, grazie agli sforzi effettuati dalla Provincia con le esigue risorse disponibili e un investimento di 5000,00 euro da parte della scuola, l’ingresso principale di Via Adamello torna ad essere l’accesso che restituisce identità e dignità all’Istituto: recuperati alla fruizione del pubblico gli ambienti al piano terra, ala destra, che saranno occupati dagli Uffici amministrativi e un laboratorio didattico, allestito per il nuovo indirizzo sistemi energetici partito quest’anno.

Un piccolo successo, piccoli passi che nell’arco di 24 mesi dovrebbero portare alla restituzione integrale dell’edificio e al rientro in sede degli studenti temporaneamente collocati all’IISS “De Marco- Valzani”, (dove è stata trasferita la presidenza del Ferraris e il Dirigente Rita Ortenzia DE VITO detiene la reggenza) grazie ai finanziamenti comunitari, tra cui 850.00,00 già stanziati, che rischiano di essere restituiti se l’Ufficio Tecnico della Provincia non provvede ad avviare le procedure. Con la crisi amministrativa in atto la lentezza cronica dell’Ente ora potrebbe trasformarsi in immobilismo.

Ma il Dirigente scolastico Rita Ortenzia DE VITO ha già progettato la soluzione temporanea del problema: la creazione di un Polo Professionale Ferraris-De Marco a Brindisi, due realtà formative complementari che possono lavorare in sinergia per offrire al territorio prospettive di crescita e di sviluppo professionale, una proposta già accolta dalla Provincia e in attesa di delibera formale dalla Giunta regionale.

“Sto lavorando per restituire dignità e rispetto ad una scuola che da sempre, nell’immaginario collettivo è stata considerata un centro di accoglienza per gli “ultimi”!- dichiara la preside De Vito-  E noi stiamo ripartendo da qui, dalla dignità rivendicata per condizioni di lavoro adeguate, un ambiente pulito ed accogliente, e soprattutto sicuro per tutti. Ritengo che la politica della fusione tra i due Istituti professionali sia una strategia di crescita per i ragazzi e per il territorio, così tanto bisognoso di progettualità per  sviluppare opportunità di ricchezza attraverso l’investimento sulle risorse umane e il capitale sociale, partendo dalle competenze di cittadinanza e dal rispetto della legalità, una mission delle nostre scuole poco attenzionata dalle Istituzioni, vedi il progetto della Prefettuta “Corretti e non corrotti” destinato a 13 scuole della Provincia, ma a nessun Istituto professionale…la solita vetrina sterile e bigotta! Ma questa è un’altra storia da raccontare! ”.

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