ROMA – “E’ necessario che nella discussione sui vaccini le parole della comunità scientifica riconquistino la loro centralità e la loro inequivocabilità. E la Comunità scientifica italiana, come l’Organizzazione mondiale della Sanità, indicano una sola via: vaccinazione obbligatoria per i minori. L’unico modo per tutelare migliaia e migliaia di bambine e bambini. Sarebbe gravissimo se la discussione inauguratasi in Italia e anche nella nostra Regione invece di aiutare le popolazioni a comprendere l’esatta verità delle cose, per opportunismo politico si avvitasse su se stessa, lasciando ancora più disorientate le famiglie. Che dovrebbero fare propria una massima di base: ognuno di noi ha non solo il diritto ma anche il dovere di mantenere la salute. A maggior ragione la salute dei propri figli, senza esporre a rischi di nessuna natura i figli degli altri”.




Così i parlamentari Pd della Puglia Salvatore Capone, Elisa Mariano, componenti Commissione Salute della Camera, e Ludovico Vico, sul dibattito apertosi nel nostro Paese e dopo la decisione dell’Assemblea pugliese regionale di non procedere con l’iter legislativo della Pdl presentata da un folto gruppo di consiglieri regionali circa l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i minori.

“Preoccupa non poco”, proseguono i parlamentari Capone, Mariano, Vico, “la battuta di arresto della Proposta di legge presentata in Consiglio regionale pugliese a prima firma Fabiano Amati. Non sono chiare le dichiarazioni di circostanza dell’Assessore al Ramo, ancor meno il ritiro della firma dal provvedimento di alcuni consiglieri regionali.

La Puglia deve riflettere sul calo di vaccinazioni registrate sul territorio regionale e sul rischio di infrangere la soglia di sicurezza. Le dichiarazioni rese proprio alla stampa dalla dirigente dell’Osservatorio epidemiologico pugliese che ha parlato di una copertura contro il morbillo all’84.9% a fronte della soglia al 95% fissata dall’Oms, e il richiamo al nostro Paese da parte dell’Unione europea, sono due dati su cui riflettere molto seriamente.

La salute è un bene comune, e come tale va considerata da tutti i cittadini e da tutti i genitori italiani”.




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