BRINDISI – Che sia un importante contenitore culturale e di emozioni, non v’è dubbio alcuno. Che raccolga un bacino d’utenza ampio, è cosa più che assodata. Ma che si specchi in acqua stagnante, ahinoi, purtroppo, è altrettanto vero.

Il Nuovo Teatro Verdi si può dire che abbia preso vita con l’Amministrazione Mennitti I. Da lì in poi, una importante escalation, con picchi autorevoli che hanno fatto registrare anche un bel po’ di sold-out.

Proprio quei picchi, quegli acuti da usignolo che, forse, hanno fatto ‘riempire la pancia’ al Verdi. Basti pensare all’attuale stagione: sold-out per lo spettacolo di Virginia Raffaele e quasi tutto esaurito anche in occasione della straordinaria e straripante performance di venerdì sera, con ‘The Queen At The Opera’.

Come oramai consolidato negli anni, la città risponde sempre positivamente a tutte le stagioni teatrali del Teatro Verdi, magari un anno meno degli altri, ma la partecipazione c’è. Ed allora perché non dare carne ai leoni affamati di cultura?teatro interno

Ad onor del vero, mettere in piedi una stagione teatrale è impresa alquanto ardua. Ma nel momento in cui ci sono le basi, minime, perché non osare? Perché non pescare lontano, facendo arrivare personaggi di spessore che potrebbero far registrare il tutto esaurito sempre? A giovarne non sarebbe solo il tetro stesso, ma anche le casse cittadine.

Portando a Brindisi ‘il personaggio’ (che possano essere i vari Proietti, Pooh, Renato Zero, Ligabue, Morandi, Baglioni, Giorgia, e ci scusiamo se ne abbiamo saltato più di qualcuno), la città avrebbe una eco non indifferente, complice anche l’ottimo pubblico che si ritrova. Inoltre, come dicevamo, saranno rimpinguate anche le casse delle varie strutture alberghiere e della stessa Fondazione del Teatro. Quanti brindisini sono andati in trasferta in altre città per la performance del proprio cantante o attore preferito? Tanti. E tanti soldi sono stati spesi, tra voli, pernottamento e biglietto. Avete mai sentito che qualcuno da altre Regioni sia giunto in città per un dato spettacolo? In realtà, forse, neppure da Lecce si sono mai spostati. La mentalità del ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’ proprio non fa tappa a Brindisi. Basterebbe ingegnarsi leggermente per fare quel passo in più, anche solo per onorare cotanto contenitore quale il Verdi.

Inoltre, c’è il dato economico a parlare: il Nuovo Teatro Verdi costa circateatro-pubblico-pugliese-francavilla 1.000.000 di euro (euro più, euro meno) e 287mila euro per il mantenimento del personale. Cifre non da poco, oggi, per una realtà come quella brindisina. Ma dato che i costi, grosso modo, rimarranno tali, non sarebbe il caso che il Verdi venga impiegato maggiormente? Insomma, queste somme per soli 15 spettacoli annui di cartellone sembrano abbastanza esose.

Il Nuovo Teatro Verdi è sì una bellissima realtà che Brindisi si tiene ben stretta, ma è una realtà a raggio locale. Non esce dai ranghi di provincia. A differenza, invece, del Politeama e del Paisiello di Lecce o, addirittura di un palazzetto quale il PalaFlorio di Bari, in cui sono stati ospitati i più grandi della musica italiana e non.

Eppure, basterebbe guardare il vicino per migliorarsi ed uscire dalla zona morta.

E’ ben certo che Brindisi ha altri problemi, al momento, da risolvere, decisamente più grandi ed importanti, ma se permane tale staticità mentale, in cui ci si ‘accontenta’, allora non si arriverà mai dove, al contrario, la città merita di stare.

Tommaso Lamarina
Redazione

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