Nuovo Teatro Verdi: Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo in «Tutto il mondo è un palcoscenico»

BRINDISI – La prima del nuovo spettacolo di Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo in scena al Teatro Verdi di Brindisi martedì 5 marzo (ore 20.30). Il titolo trae spunto da una commedia di Shakespeare e indaga con ironia e leggerezza, ma anche con la capacità di divagazione che appartiene ai due attori, le scene e le controscene del nostro quotidiano. Torna a teatro la comicità della coppia artistica più amata dai pugliesi.   

Due fuoriclasse della comicità made in Puglia. Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo tornano in scena con il nuovo spettacolo, l’happy recital «Tutto il mondo è un palcoscenico», al debutto al Teatro Verdi di Brindisi martedì 5 marzo – sipario ore 20.30 –, per affrontare argomenti di attualità con gli strumenti dell’ironia e della leggerezza, che da sempre segnano la loro comicità, attraverso pensieri laterali, dialoghi serrati, fraseggi esilaranti.

Erano i primi anni Novanta e, dopo una lunga esperienza teatrale, finirono sul piccolo schermo per raccontare con popolare ironia vizi e virtù del popolo meridionale. I protagonisti di quell’avventura si facevano chiamare «Toti e Tata», nomi semplici come semplice e diretta era la loro comicità. Fino a quando le strade di Antonio Stornaiolo e di Emilio Solfrizzi non si sono allontanate temporaneamente per segnare percorsi artistici differenti, ma sempre di grande successo. La coppia artistica più amata dai pugliesi è riuscita a divenire un riferimento prima e un cult di comicità poi, grazie soprattutto alla capacità di rappresentare paradossalmente alcuni vezzi della vita popolare, oltre a un autentico fenomeno di costume con intenti di satira sociale.

Stornaiolo e Solfrizzi costituirono nel 1985 il duo «Toti e Tata» e nel 1988 fondarono il teatro cabaret «La dolce vita», punto di riferimento dei comici per diversi anni, iniziando nello stesso anno la fortunata collaborazione con l’autore Gennaro Nunziante. I due comici sciolsero il loro sodalizio nel 1998. Poesie demenziali, giochi ironici sulla lingua italiana fatti di doppi e tripli sensi. Le loro battute sono riuscite a reggere gli urti del tempo e a farsi tramandare di generazione in generazione: adesso tornano in scena con una reunion nuova di zecca che ha tutto il sapore di un registro comico che farà divertire con le stesse armi di un tempo.

«Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite e le loro entrate e nella vita ognuno recita molte parti…». Così Shakespeare in «Come vi piace», quasi a sottolineare che la vita di ognuno di noi sia una sequenza di scene e controscene. Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo fanno del palcoscenico il luogo ideale per parlare delle debolezze, ma anche delle straordinarie qualità del genere umano. Parafrasando il famoso dipinto di Paul Gauguin, i due protagonisti proveranno a chiedersi: «Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo? Ma, soprattutto, è il caso di aggiungere, che social network usiamo?».

Basta prendere una scena e mettere la moglie di Shakespeare, un cavallo di battaglia e due bambine, una svedese e l’altra pugliese: quindi agitare per bene e farcire con Romeo e Giulietta alle prese con dei peperoni indigesti. Si ottiene così il succo concentrato del nuovo spettacolo di Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo, la traccia apparente di un cammino che non disdegna traiettorie inaspettate. Le premesse sembrano chiare, il perimetro che circoscrive lo spettacolo un po’ meno, se è quello di una comicità che spazia tra mille e imprevedibili riferimenti, in apparenza scollati ma tutti legati all’attualità e al tempo fuori del palcoscenico. Proprio per questo motivo il nuovo spettacolo di Solfrizzi e Stornaiolo promette un’ora e mezza di divertimento, quello che fa riflettere con il sorriso e riempie la scena fino a rompere la quarta parete. Infine, come è scritto nelle note di presentazione, «uno spettacolo per chi ama il teatro in generale e quello comico in particolare. Uno spettacolo per quelli che amano restare a casa. Beati loro!».

Si comincia alle ore 20.30

Durata: 90 minuti (senza intervallo)

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO