Nuovo impianto di smaltimento nel Brindisino, Bozzetti: “Salvaguardare la salute dei cittadini”

gianluca bozzetti
Gianluca Bozzetti

BRINDISI – “Nella provincia di Brindisi prosegue senza sosta la rincorsa al business dei rifiuti e come un copione già scritto, a farne le spese sono sempre i cittadini e sempre i soliti territori.” Queste le prime dichiarazioni del consigliere regionale del movimento 5 stelle Gianluca Bozzetti sulle preoccupanti novità dal punto di vista ambientale che interessano i territori di San Pancrazio Salentino ed Erchie. È di qualche giorno fa, infatti, la notizia del deposito di una nuova istanza presso la Regione Puglia e la Provincia di Brindisi per l’avvio di un procedimento coordinato di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per la costruzione di un nuovo impianto di smaltimento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

“Parliamo di un mega impianto – spiega il consigliere brindisino – che prevede di trattare un quantitativo di rifiuti di quasi 200 mila tonnellate l’anno. L’elemento più allarmante è che quest’impianto, che dovrebbe nascere nel territorio di San Pancrazio Salentino, si troverebbe a soli 10 Km di distanza dall’impianto di compostaggio anaerobico di Erchie, un altro ecomostro da oltre 80 mila tonnellate l’anno. In battito di ciglia, quindi, due territori si ritroverebbero con ben due grossi impianti altamente impattanti dal punto di vista ambientale.”

Il consigliere ricorda come la provincia di Brindisi paghi ancora un prezzo molto alto in termini di danno ambientale e sanitario dovuto proprio ai numerosi impianti inquinanti e discariche presenti sul proprio territorio. “Sabato mattina ad Erchie – prosegue Bozzetti – il consiglio comunale incontrerà a porte chiuse il commissario regionale per i rifiuti, dott. Grandaliano, per discutere dell’impianto di compostaggio. Spero nel buon senso e in una decisione coscienziosa, che tenga conto della posizione di una intera comunità e delle oltre 3000 firme di liberi cittadini erchiolani che hanno palesemente espresso la loro posizione contraria alla nascita dell’impianto. Il rispetto della volontà popolare è l’esempio più alto di democrazia. Le istituzioni regionali, provinciali e comunali – conclude – decidano di tutelare la naturale vocazione agricola e le altre attività millenarie di questi territori.”

 

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