Negroamaro Wine Festival, salta il grande ritorno: annullata l’edizione 2025

Doveva essere l’evento del rilancio, il ritorno in grande stile dopo quasi dieci anni di assenza. E invece, a meno di venti giorni dall’inizio, il Negroamaro Wine Festival alza bandiera bianca. L’edizione annunciata in pompa magna al Vinitaly di Verona, in calendario dal 4 al 6 luglio, non si farà. Almeno non con il coinvolgimento di chi doveva essere il motore centrale dell’iniziativa: il Consorzio di tutela dei vini DOC Brindisi e Squinzano. (Lo riporta oggi La Gazzetta del Mezzogiorno e, prima ancora, era arrivata un’indiscrezione da parte di un ex componente dell’organizzazione del Negroamaro, ndr)

La comunicazione ufficiale non è ancora arrivata, ma il dietrofront sembra ormai certo. A far traballare tutto sarebbe stato un equivoco di fondo: il Consorzio, infatti, non avrebbe mai dato disponibilità formale all’organizzazione della manifestazione. Un’incomprensione che, con il passare dei giorni, si è trasformata in rottura.

Alcuni incontri tra Comune di Brindisi e rappresentanti del Consorzio si sarebbero tenuti nelle scorse settimane, ma la sintonia sul progetto non è mai davvero decollata. Tanto che, prima ancora che il cda del Consorzio si esprimesse in via ufficiale, da Palazzo di città è arrivata la comunicazione che l’amministrazione avrebbe proceduto autonomamente.

Sullo sfondo, pare (il condizionale è d’obbligo) ci siano divergenze sui costi, sul format e sulla partecipazione delle aziende vitivinicole, che in parte si sono già tirate indietro. I motivi? Le difficoltà del settore, ma anche una saturazione del calendario con eventi simili in tutto il territorio. Come il Forum Wine Festival di San Pancrazio Salentino, in programma a fine giugno, che raccoglie oltre 200 etichette e vede coinvolto lo stesso Consorzio.

E così, quello che doveva essere un festival dal sapore internazionale – tra degustazioni, spettacoli, arte urbana e installazioni luminose – rischia di ridursi a un progetto incompiuto. O a un evento “di ripiego”, se il Comune deciderà di portare avanti comunque qualcosa, anche senza il marchio e il supporto del Consorzio.

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