Museo Ribezzo: dalla Regione ampie rassicurazioni sulle aperture full-time anche nei weekend

BRINDISI – Il gruppo di turisti rimasto fuori dai cancelli d’ingresso del Museo Ribezzo nella mattinata di domenica ha creato un vespaio di polemiche in città sulla capacità di accoglienza del comparto brindisino. Come si può evincere dal cartello affisso all’ingresso del Museo, gli orari di apertura, fino al 30 settembre, contemplano le visite dalle ore 8,30 alle ore 17 dal lunedì al venerdì e dalle ore 18 alle ore 21 il venerdì, il sabato e la domenica. Orari, questi ultimi, dettati dai maggiori afflussi che in una città di mare si registrano nel tardo pomeriggio, perché, come spiegato dalla direttrice del Museo Ribezzo, Emilia Mannozzi, le aperture devono essere calibrate sulla base dei flussi di turisti.

Sempre la direttrice ha ricordato che quando la gestione del museo era provinciale, l’apertura era garantita solo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 14, oltre al sabato mattina, mentre con il passaggio alla Regione si è registrata una maggiore fruizione del contenitore culturale. Ciò non toglie, come precisato sempre dalla direttrice, che è già stata avanzata una richiesta alla Regione per aumentare il budget a disposizione ed aprire dunque il museo anche nelle ore mattutine dei weekend, soprattutto adesso che verrà introdotto l’orario invernale. Dalla Regione è giunta ampia disponibilità in tal senso: tra qualche mese, infatti, i musei regionali dovrebbero godere di un’apertura che coprirà l’intera giornata e l’intera settimana. D’altronde, come aggiunto ancora dalla direttrice Mannozzi, adesso che il Comune ha richiesto un coinvolgimento maggiore degli attori in campo ed ha approntato una concertazione più incisiva, sono maturati i tempi per implementare gli orari di apertura. E ciò, di pari passo ad un aumento delle visite dei turisti.

Insomma, le scene viste domenica mattina, così come quelle viste alcuni mesi addietro nelle giornate di giovedì per il Tempietto di S. Giovanni al Sepolcro, sono destinate a rimanere un ricordo per una città che sempre più vuole diventare turistica.

Andrea Pezzuto

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