bobo aprile

BRINDISI – Il Sindacato Cobas si dice “preoccupato del destino dei lavoratori della Brindisi Multiservizi, ma lo è anche per le bugie raccontate sugli avvenimenti dei giorni scorsi che vengono sparse a piene mani. Negli incontri realizzati al Comune sul destino della BMS  il Commissario Prefettizio aveva posto alcuni punti fermi per il salvataggio della società, in una situazione di ultimi  5 anni di bilancio in rosso e la necessità di  sottoporre un credibile piano industriale alla Corte dei Conti. Gli elementi erano il licenziamento dei precari, le persone con problemi di natura fisica, gli incentivi dati nel corso degli anni. Il tutto per recuperare 600.000 euro. Il Cobas fin dall’inizio ha sostenuto che non bisognava licenziare nessuno perché di loro la società  per un desiderato rilancio della azienda ne avrebbe avuto assoluto bisogno. Senza questi lavoratori allora sì che era certa la chiusura della Brindisi Multiservizi. Il Cobas ha sempre dichiarato che se c’era qualche furbetto del quartierino era compito della società scovarlo nel rispetto delle leggi. Rispetto agli incentivi da anni si è sempre discusso di mettere in discussione i premi ai piani alti della BMS e non certamente solo quelli dei lavoratori. Mettiamo una cosa in chiaro: i bilanci in rosso della BMS vengono da lontano; dai tagli del 35% al bilancio del commissario Prefettizio Bruno Pezzato nel 2004 consistenti in quasi 2 milioni di euro, agli  ulteriori tagli di Amministrazioni e altri commissari Prefettizi, alla rivalutazione economica di affidamenti fermi a venti anni prima ,  fino a quello di  non venire  pagata per i lavori fatti.Un plauso invece al dottor Palasciano,nuovo Amministratore della BMS ,che con il Commissario Prefettizio hanno dato mano alle regole e alle leggi affinché vengano pagati tutti i lavori extra che vengono fatti dalla BMS. Questo già da solo ha permesso il tranquillo pagamento degli stipendi ed un bilancio che va verso il pareggio. Mentre alcuni vecchi amministratori della BMS si sono dovuti  rivolgere al  tribunale per cercare di ottenere il pagamento di lavori extra, fatti proprio negli anni con i bilanci in rosso, ad oggi non ancora pagati dal comune. Per questo prima di togliere dei soldi dalle tasche dei lavoratori , pur in una situazione di emergenza, bisogna approfondire le proposte. Per questo il Cobas si era riservata di  firmare l’accordo  che doveva poi essere ratificato in assemblea. Aspetto fondamentale è che  sono stati gli stessi  lavoratori nel corso della assemblea a  lamentarsi del fatto  che non conoscevano  l’accordo a cui si chiedeva di aderire immediatamente, una sorta di prendere o lasciare . I lavoratori hanno affermato che se sacrifici devono essere fatti…..li dovevano fare tutti. Invece rimangono fuori proprio dai tagli  i premi dei piani alti della BMS, proprio quelli che da anni il Comune  stava cercando di togliere. Il Cobas nel corso della assemblea è intervenuta affermando di non condividere dei contenuti dell’accordo  solo il punto sugli incentivi dove   ad un meccanismo certo  come quello di oggi   veniva  sostituito da uno per niente chiaro. L’accordo parla di cancellare gli incentivi agli operai, cosa che è stata già fatta dalla azienda con la disdetta degli accordi di secondo livello, sostituendolo con un premio di produttività che nasce dal risultato economico del  bilancio dell’anno in corso  . Della serie che il Comune taglia ancora risorse economiche alla BMS i cosiddetti premi si vedranno con il cannocchiale. L’accordo non chiarisce inoltre  se i soldi devono essere divisi tra tutti oppure solo agli operai che oggi usufruiscono di qualche incentivo. Non fa riferimento nemmeno alle 100.000 euro che l’azienda nel corso delle riunioni sindacali aveva posto come cifra minima da dedicare al premio di produttività , che  erano comunque una base di partenza per una discussione vera. Si parla di qualche decina di euro al mese , tanto per intenderci. La cosa certa è che oggi si cancella l’incentivo agli  operai  e che bisogna aspettare marzo 2018 per  quantificare eventualmente una  ipotetica cifra , che potrebbe anche non esserci,  e dividerla nel 2019. I lavoratori hanno proposto alle organizzazioni sindacali  di aggiornare la assemblea  per poter leggere l’accordo ed avere così maggiori elementi di informazione. Condividere nella assemblea  un eventuale punto di mediazione e ritornare ad un incontro con BMS…per chiudere la partita. Il Cobas nel corso di questi giorni ha subito pesanti attacchi , come se fosse responsabile di chissà quale delitto e viene alimentato ad arte  un clima di terrorismo psicologico. Arrivano solo  minacce rivolte ad ottenere una  forzata  accettazione dei tagli , pena la messa in liquidazione. Il Cobas risponde che anche in una ipotesi di liquidazione sarebbero ben altri gli elementi da tagliare  e non certamente gli incentivi ai lavoratori. Incentivi che bastano a malapena per un panino e una bevanda al giorno , ma su cui non ci sputiamo sopra. Sono stati i lavoratori i veri protagonisti della assemblea …..affermando che i sacrifici devono essere fatti da tutti e non solo da loro. L’accordo prevede che i precari finiscono il contratto a tempo determinato l’11 Novembre e passano il 12 Novembre con la agenzia interinale.
Viene intanto realizzata una graduatoria dei precari e quando uno va in pensione si stabilizza un precario. Così fino alla fine della graduatoria”.

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