Multiservizi e Farmacie comunali: il sindaco continua a sfogliare il Manuale Cencelli. Le competenze? Al prossimo giro

BRINDISI – C’era grande attesa per conoscere il nome del nuovo amministratore unico della BMS, ovvero di colui il quale dovrà traghettare la maggiore società partecipata del capoluogo fuori dalle sabbie mobili in cui l’ha trascinata in questi anni la ‘malapolitica’.

Si aspettava un segnale di discontinuità rispetto al passato, soprattutto alla luce di una situazione drammatica che rischia di esplodere da un momento all’altro. In realtà, dietro la facciata imbellettata e propinata come trasparente, le dinamiche sottese alla scelta sono state le stesse di sempre. La nomina, infatti, essendo fiduciaria spettava al sindaco, il quale ha preferito sfogliare per l’ennesima volta il consunto Manuale Cencelli piuttosto che provvedere ad una scelta tecnica.

Così, si è optato per Vito Camassa, il quale è stato amministratore unico della BMS nel 2001 per un brevissimo periodo e vice-presidente del Consorzio di Torre Guaceto (entrambe nomine “politiche”). Nessuna offesa per la persona (degnissima), ma i profili dei suoi competitor, ovvero quello del commercialista Deferia e soprattutto dell’avvocato amministrativista Colapinto (il cui curriculum è davvero notevole), lasciano pochi dubbi sul fatto che sul piatto della bilancia abbiano pesato fattori che esulano dai titoli e dalle competenze.

La nomina di Camassa (già da giorni nell’aria) sarà utile all’amministrazione Carluccio per tirare a campare, in quanto soddisfa le richieste del consigliere Ribezzi, i cui mal di pancia stavano minando la stabilità della maggioranza.

Camassa, verosimilmente sarà a capo della BMS fino a quando non avverrà la fusione tra la stessa e la Energeko. I tempi di tale operazione sono i seguenti: entro il 23 marzo prossimo il consiglio comunale dovrà deliberare in tal senso; da quel momento, si avrà un anno a disposizione per rendere esecutiva la soluzione deliberata.

Discorso simile anche per ciò che riguarda la nomina dell’Amministratore unico delle Farmacie comunali. Anche in questo caso, infatti, la scelta è ricaduta su una persona – Teresa Bataccia – che pare essere vicina ad un consigliere comunale (Maurizio Colella, ndr). La Bataccia, psicologa e pedagogista, è risaputo essere la presidente della Cooperativa Giocartacli che ha già in essere una convenzione con l’Amministrazione comunale nel settore dei Servizi Sociali. Senza alcuna offesa per la persona, ma anche in questo caso esistevano figure professionali con competenze specifiche nell’ambito farmaceutico.

Fermo restando che il sindaco aveva il diritto di nominare chiunque volesse, quanto successo quest’oggi sancisce l’ennesima sconfitta della politica in favore della sempre più ingombrante tecnocrazia, la quale sta colmando i vuoti lasciati dalla politica e dalle figure dalla stessa piazzate nei ruoli apicali.

E’ lapalissiano comprendere, infatti, come la politica, venendo meno al suo ruolo di indirizzo e vigilanza a causa della incompetenza che ammorba tutti i gangli della vita amministrativa, sia costretta ad appiattirsi all’apparato tecnico- dirigenziale, facendo venire meno la necessaria separazione dei ruoli e creando un corto circuito nel sistema sempre più difficile da riparare.

“Cosa vuole che ne sappia del suo latinorum?” diceva nei ‘Promessi sposi’ il povero Renzo a Don Abbondio. Ecco, il rischio che si assista frequentemente a scene del genere negli uffici di Palazzo di città è concreto.

Intanto, godiamoci la giornata odierna all’insegna di Davide che batte Golia.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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