Moving Architects: venerdì a Francavilla Fontana un convegno ed una mostra per celebrare il genio di Sergio Musmeci e il suo ponte sul Basento

La rassegna “Moving Architects”, organizzata dall’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della provincia di Brindisi, fa tappa a Francavilla Fontana. Il settimo appuntamento si terrà infatti venerdì 7 giugno, a partire dalle ore 15.30, nella Sala del Belvedere di Castello Imperiali che ospiterà il convegno dal titolo “La Ricerca della Forma. Sergio Musmeci. Il Genio”. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brindisi,  contaminerà e sarà contaminato dalla “scienza e dalla tecnica ingegneristica” al fine di mettere in evidenza come il “progetto di architettura”, inteso nella sua accezione più ampia di trasformazione della città e del territorio, sia al centro dei processi di crescita e sviluppo del Paese.

Nel corso della mostra/convegno, che ha ricevuto il patrocinio del CNAPPC, del CNI, di Fondazione Inarcassa e del MAXXI di Roma (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo), dei  Comuni di Brindisi e  Francavilla Fontana  e dell’Amministrazione Provinciale, sarà proiettato il documentario “La Ricerca della Forma. Il Genio di Sergio Musmeci” che racconta la straordinaria avventura della costruzione del viadotto sul Basento, la prima infrastruttura attraversabile vincolata come opera d’arte, in cui Sergio Musmeci riuscì a concretizzare le sue lunghe ricerche sulla teoria del minimo strutturale.

Il film – prodotto dalla casa di produzioni cinematografiche di Potenza Effenove e  realizzato in collaborazione con MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Lucana Film Commission, Consiglio nazionale degli ingegneri, Ordine e Fondazione degli ingegneri della Provincia di Potenza, Consorzio Asi –  nel 2018 ha ricevuto il premio nella categoria “Engineering” dello “Sci-Doc European Science Tv and New Media Festival and Awards”, la manifestazione internazionale organizzata da EuroScience, EuroPaws e Apordoc di Lisbona.

Il convegno sarà l’occasione  per raccontare la  potenza straordinaria di quella che è considerata  la più importante opera d’architettura in Basilicata, ma anche per interrogarsi sul degrado in cui versa questo straordinario il patrimonio architettonico ed artistico.

Nel corso dell’evento sarà, infatti,  proiettato il reportage fotografico “Ponte Musmeci- i segni del degrado” dell’architetto Pasquale Fanelli che ha l’obiettivo di  sensibilizzare chi di competenza ad intervenire, con azioni di restauro, sul degrado del manufatto.

Al convegno prenderanno parte Egidio Comodo, Presidente di Fondazione Inarcassa,  Massimo Crusi, Consigliere del CNAPPC, Michele Lapenna, Consigliere del CNI, Flavio Mangione,  Presidente dell’Ordine degli Architetti Roma, Giuseppe D’Onofrio, Presidente dell’ Ordine degli Ingegneri di Potenza e Gerardo Leon, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Potenza, che discuteranno con gli autori del documentario e con Paolo Musmeci, figlio di Sergio, e Massimo Viggiani, figlio del  committente dell’opera, Gino Viggiani.

In occasione del Convegno, per celebrare questo piccolo viaggio tra forma e tecnica, su concessione del CNI e del MAXXI,  sarà inaugurata la mostra dall’omonimo titolo che sarà visitabile  dal 07 al 16 giugno prossimi, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00.

“Questo convegno nasce dal desiderio di  non perdere la memoria, la storia e la strada che i nostri padri e maestri ci hanno indicato-ha dichiarato Serena Chiarelli, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Brindisi Sergio Musmeci è stato un ingegnere fuori dal comune, quasi    espressione della riunificazione tra la figura dell’ingegnere e quella dell’architetto.  Appassionato di astronomia, musica e arte, da sempre immerso nella ricerca, pensava che la bellezza stesse nelle formule matematiche e di poterla esprimere attraverso le forme architettoniche.

Questa visione dell’architettura come mestiere di esplorazione e di frontiera, “in bilico tra arte e scienza“,ci fa comprendere l’importanza di Musmeci non tanto nel panorama della cultura tecnica, quanto piuttosto in quella architettonica del proprio tempo”.

Sull’opera il Presidente Chiarelli ha aggiunto:

 “Il Ponte Musmeci, fatto di curve e linee complesse, è  sempre stato un simbolo per l’intera categoria professionale.  Il cantiere per la  realizzazione del Ponte sul Basento rappresentò, infatti,  una sfida  sia per il progettista e che per l’intera comunità. Un cantiere decisamente  “fuori misura” per quel tempo e  un’opera di ingegneria all’avanguardia, il cui valore è nell’unicità che il genio di Musmeci seppe esprimere in quel contesto, tirando fuori forma e sostanza dalle sue formule matematiche”.

 

Sergio Musmeci e Ponte sul Barsento

Appassionato di arte, musica, astronomia, Musmeci era un ingegnere fuori dal comune, geniale inventore di forme legate all’andamento delle forze in gioco, sperimentatore sui generis intorno al rapporto forma, struttura, architettura. Alla fine degli anni Sessanta ha realizzato a Potenza una straordinaria opera di ingegneria, sintesi della ricerca di una vita. Un ponte sul fiume Basento, fatto di curve e linee complesse, che si inserisce con decisione nel paesaggio potentino, anticipando le ardite soluzioni strutturali dell’ingegneria contemporanea.

Il Ponte sul Basento di Musmeci è stata nel 2003 la prima opera infrastrutturale ad essere vincolata come opera d’arte: lungo 300 metri e largo 16, con le sue quattro campate in cemento armato che scavalcano un fiume, una ferrovia e strade, più un camminamento interno, fu una sfida importante, nata grazie al Consorzio Industriale, committente dell’opera, e allo sforzo delle maestranze locali, impegnate in un cantiere insolito per forme e metodi costruttivi.

Documentario

Il documentario “La ricerca della forma. Il genio di Sergio Musmeci” comprende contributi di computer grafica che spiegano le teorie di Musmeci, materiale biografico inedito, le testimonianze del figlio, del fratello, di docenti di urbanistica e di architettura, ed è stato realizzato anche grazie al contributo del MAXXI, che ha reso disponibili lo studio e la riproduzione dei materiali dell’archivio Musmeci, parte della collezione del museo. A guidare il racconto è la voce originale dell’ingegnere, recuperata in una intervista del 1978 realizzata dal Prof. Charles Kahn.

Il documentario basato su un soggetto di Sara Lorusso e Michele Scioscia e diretto da Vania Cauzillo, è prodotto da Effenove nell’ambito di un bando della Regione Basilicata e Lucana Film Commission, in collaborazione con MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Potenza, Fondazione degli Ingegneri della Provincia di Potenza e Consorzio Industriale della Provincia di Potenza.

 

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