Moraschini non ha ancora spento il pulmino e regala un’altra serata magica a una città ubriaca di gioia

BRINDISI – Non sappiamo fino a dove riuscirà ad arrivare questa squadra, ma possiamo affermare senza tema di smentita di aver avuto il privilegio di commentare le gesta di un gruppo composto da giocatori speciali, ognuno con una storia particolare alle spalle che li rende affamati e generosi come pochissimi altri abbiamo visto passare da queste latitudini.

Per una sera i brindisini si sono sentiti campioni del mondo, come scritto al termine della partita dal gm Tullio Marino, perché per una  città assediata da mille problemi come Brindisi, serate di autentica gioia come quella regalata dall’Happy Casa contro Milano sono vissute come una sorta di riscatto sociale e sono da custodire gelosamente nel cassetto della memoria.

La partita è terminata con il risultato di 101 a 92 per Brindisi e con il presidente Nando Marino a passeggiare per il campo trattenendo a fatica le lacrime di gioia. Perché noi brindisini siamo così: viviamo la pallacanestro in maniera viscerale, e Nando Marino ne rappresenta il distillato più limpido.

Sul campo gli uomini di Vitucci hanno dominato i campioni d’Italia dall’inizio alla fine. Certo, non è stata una passeggiata, ma davvero quasi mai si è avuta la sensazione che l’Happy Casa non potesse portare a casa i due punti.

Già dal primo quarto i biancazzurri mettono le cose in chiaro, con Moraschini che ha mantenuto acceso il pulmino che la settimana scorsa ha utilizzato per portare i suoi compagni a Firenze. Con 11 punti e una tripla impossibile allo scadere, l’esterno azzurro consente infatti a Brindisi di chiudere la prima frazione avanti di 10 (26 a 16).

Nel secondo periodo Milano si rifà sotto grazie al duo Jerrells-Omic, con quest’ultimo che realizza 7 punti in pochi minuti, sfruttando i suoi 216 centimetri e l’uscita dal campo di Brown per due falli. L’Happy Casa regge alla forza d’urto milanese grazie a un illuminato Chappell, e con un’altra bomba allo scadere di tempo, questa volta di Walker, chiude sul 45 a 39.

Nella terza frazione i padroni di casa danno letteralmente spettacolo, recuperando una miriade di palloni, segnando in transizione e bombardando il canestro avversario con un 5 su 8 da tre. Banks e Moraschini incendiano la retina realizzando rispettivamente 10 e 8 punti, e con tre triple di fila spaccano la partita costruendo un margine di 12 punti tra le due squadre (70 a 58). James non ci sta e risponde con 8 punti nella frazione che permettono a Milano di chiudere sotto di 11 (75-64), con Brindisi autrice di ben 30 punti.

Nell’ultimo tempino Milano difende alla morte e con la forza dei nervi e le giocate dei suoi campioni James e Jerrells (autori nella frazione di 22 dei 28 punti realizzati da Milano) arrivano fino al -5 (87 a 82). Moraschini, però, non ha ancora finito la benzina e pigia nuovamente sull’acceleratore portando i suoi compagni sul +8 con una tripla pazzesca. La partita sembra oramai finita ma l’Armani ha un sussulto d’orgoglio: recupera palla sulla zone press e segna da tre il canestro del -2 (94-92). Brindisi, però, vuole assolutamente regalarsi una notte magica e con una precisione chirurgica dalla lunetta ricaccia indietro gli avversari chiudendo l’incontro senza patemi d’animo.

Alla fine il PalaPentassuglia sembrava davvero lo scenario di una finale mondiale vinta. Una finale vinta con 25 punti di Banks, con 7 su 9 da due, 5 rimbalzi e 4 assist, con 21 punti e 6 rimbalzi offensivi del solito impagabile Brown ma soprattutto con 25 punti di puro talento di Moraschini, frutto di uno stratosferico 5 su 6 da tre, e con gli 8 assist ed una difesa clamorosa di Jeremy Chappell, uno dei segreti di questa squadra che ha reso ebbra di gioia una città intera.

Andrea Pezzuto

 

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