A Brindisi qualcuno si è stancato di restare fermo e pulisce anche oltre il cancello del suo giardino.
BRINDISI – Negli ultimi tempi, diverse vicende di ordinaria inciviltà vengono segnalate puntualmente dalla nostra testata giornalistica. Non mancano immagini inguardabili, di una Brindisi che mai vorremmo vedere, brutture della città che si aggiungono prepotentemente ai nostri malcontenti quotidiani. Rifiuti in ogni dove, anche nei luoghi d’attrazione turistica che non vengono rimossi costantemente dagli organi incaricati allo smaltimento. Eppure anche da “queste parti” vi sono le eccezioni, privati cittadini che non ci stanno allo scempio e l’incuria, classe operaia o professionisti in giacca e cravatta che non hanno timore di indossare più paia di guanti inzuppando le mani nel sudicio degli altri, per differenziare e ripulire i piccoli pezzi di quartiere in cui risiedono o interi litorali marini deturpati, sostituendosi alle “gentili” Amministrazioni che restano a guardare o intervengono quando ormai Brindisi è una gigantesca discarica.
Questa è la storia genuina di un ragazzo semplice che quando riesce aiuta chi ha bisogno (vedi clochard Samuel, il francese del quartiere Casale, ndr) o senza vergogna differenzia i rifiuti e ripulisce la pista adiacente al campo sportivo in via Benedetto Brin.
Dice di chiamarsi Andrea, Andrea e basta, ma non ama essere eroicizzato per il semplice fatto di fare qualcosa mentre gli altri restano a guardare. Non ha timore d’essere deriso da chi si sente in dovere di additare solamente e sporcare la città scorrettamente. Incuriosisce i passanti inermi la volontà di questo ragazzo che raccoglie sporcizie armato di soli paletta e rastrello personali, differenziando il tutto, anche le deiezioni putrefatte lì da settimane.
Di sicuro Brindisi è la città dove si paga la tassa più alta sui rifiuti a livello nazionale, abbiamo un servizio di raccolta scadente, anzi inesistente ed un sistema di vigilanza pari a zero. Tuttavia, questo disservizio non può e non deve giustificare l’anarchia ed il menefreghismo di alcuni cittadini incivili, pronti solo a criticare sui social e nei loro momenti da bar.
Andrea in solitudine, col suo gesto atipico, probabilmente vuole solo regalare un esempio di civiltà, stimolando la riflessione delle nuove generazioni perché in futuro possano crescere con un senso più elevato d’amore cittadino, anche quando i loro genitori non vi prestano la dovuta attenzione. Il gesto di Andrea è solo una goccia nel mare della concretezza; servirebbero più fatti e meno parole ignoranti. Servirebbe una mentalità finalizzata al comprendere quanto sarebbe meno dispendioso se solo tutti differenziassero a norma, nell’attesa di una raccolta rifiuti decente nel prossimo futuro, numerosi controlli severi e di conseguenza meno tasse da pagare.
La redazione di Newspam.it ringrazia Andrea e quanti come lui decidono di contrastare il malcostume per vivere e mettere al mondo persone in un ambiente migliore, una città da valorizzare e riscoprire, un posto dignitoso da trattare come casa propria. (Foto Rina Cichello).
Emanuele Vasta Redazione |