Cesare Mevoli

Bene, a 24 ore di distanza dalla diffusione del nostro comunicato, con il quale abbiamo informato tutti del vile atto vandalico (o dovremmo chiamarlo attentato alle libertà costituzionali?) perpetrato nei nostri confronti, possiamo tirare le somme di quanto in seguito accaduto. Facciamo una premessa: Hanno cominciato strappando i nostri manifesti e imbrattandoli con la vernice; poi hanno firmato la saracinesca del circolo con la ridicola sigla “antifa”; in seguito hanno profanato la memoria di migliaia di italiani uccisi, e di tutti gli esuli istriano\dalmati, tinteggiando con lo spray la lapide dedicata alla memoria dei martiri delle foibe, con scritte allucinanti quali “porci” e “assassini” (sic); Non paghi, hanno rotto il finestrino dell’automobile rubando il bussolotto del tesseramento al partito; Infine, ma dubitiamo che sia finita quì, domenica sera hanno sfondato la vetrina del nostro circolo;Questo è stalinismo, professato sicuramente da chi si riempie la bocca con la parola democrazia, ma desiderandola “a senso unico”, totalitaria e senza avversari. A fronte di tutto ciò, alcune testate cartacee e online, che pubblicano anche il cane che fa la pipì sull’albero, hanno taciuto. E fin quì, non ci tange. Il problema è loro, non nostro: sappiano solo che il silenzio è dolo, e certe volute amnesie sanno molto di pericolose condivisioni. Basta essere onesti e ammetterlo. Quello che ci fa specie, invece, esclusione fatta per i singoli che ci hanno scritto pubblicamente ed in privato, e che le forze politiche, TUTTE, da destra a sinistra, non hanno trovato un minuto del loro tempo, o non hanno ritenuto opportuno, scrivere una sola riga di riprovazione e condanna per quanto avvenuto, nonostante quanto elencato si inserisca in un solco di provocazioni continue – che non ci ha visti e non ci vedrà cambiare di una virgola il nostro pensiero o i nostri comportamenti quotidiani, sia chiaro, – e non sia un fatto occasionale. Agli “amici” di destra e centrodestra, ammesso che esistano ancora, facciamo presente che la ruota gira, e che se oggi si tocca il nostro Movimento, domani potrebbe toccare a chiunque altro di loro. In quel caso, non veniteci a cercare, saremo indifferenti nella stessa vostra misura. E vi invitiamo a riflettere sulla circostanza che, se toccano noi, magari è perchè diamo fastidio, e qualcosa di scomodo la diciamo.Di voi, forse, non si impensierisce nessuno. Ma anche questo resta un vostro problema. Al centrosinistra e alla sinistra, con la quale pure abbiamo sempre avuto rapporti di rispetto e a volte di collaborazione su temi importanti per la città, in consiglio comunale e fuori dallo stesso, chiediamo invece di fare uno sforzo di individuazione e di isolamento di queste frange estreme che pensano di giocare alla guerra per bande, senza rendersi conto che così si fa solo il gioco dei veri nemici comuni, – i lestofanti che massacrano la nostra città e la nostra nazione , – e senza apprezzare la grande opportunità offerta a tutti di poter liberamente esprimere le proprie opinioni, senza che si rischino i morti sul selciato degli anni ’70 e ’80 , anni bui e sanguinosi che tutti abbiamo rinnegato e che ci auguriamo non debbano più tornare. Stiano tranquilli, gli amici della sinistra: le loro “case” e le loro sedi per quanto ci riguarda non saranno mai sfiorate, nè un solo loro manifesto verrà defisso, neanche dovessimo trovarlo appiccicato sul muro accanto al circolo. Una cosa però sia chiara: non ci piace sparare nel mucchio, e colpire innocenti,ma nemmeno passare per agnelli sacrificali…Prima o poi qualcuno si farà scoprire con le mani nel sacco, e a quel punto che nessuno si lamenti se dovrà dare conto dei suoi misfatti.

Cesare Mevoli (Movimento Nazionale per la Sovranità)

1 COMMENTO

  1. Davvero riprovevole quanto accaduto, da condannare senza esitazioni. Intanto, Cesare, permettimi una battuta: hai gioco facile nel dire che le case degli amici della sinistra non saranno toccate. Per forza, non esiste più. A meno che tu non intenda sinistra il partito informe di Renzi. Ma questo errore non puoi farlo.

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