Manicomio Brindisi: Ecologica mette in scacco Comune e Regione con il concordato. E stamane pulizia delle spiagge…

BRINDISI – Solo venerdì sera Gianfranco Grandaliano, Commissario dell’Agenzia regionale dei rifiuti, ci aveva riferito che nel giro di poche ore il Comune di Brindisi avrebbe emesso un’ordinanza contingibile ed urgente con la quale si sarebbe affidato il servizio direttamente ad un’altra ditta individuata da Grandaliano stesso (probabilmente la Monteco).

La Regione ed il Comune, però, non immaginavano che simultaneamente la Ecologica Pugliese depositava presso la sezione fallimentare del Tribunale di Bari una richiesta di concordato preventivo in continuità. A cosa serve e cosa produce tale procedura concorsuale? Presto spiegato: la necessità di un’ordinanza urgente era sopraggiunta perché, a seguito di un mancato riconoscimento da parte di Equitalia della rottamazione delle cartelle avanzata da Ecologica (dovuto ad una mancata compensazione dei crediti Iva vantati dalla ditta barese), la società pubblica incaricata di riscuotere tributi e contributi, per trovare soddisfazione dei propri crediti verso Ecologica, aveva disposto il congelamento delle somme che il Comune avrebbe dovuto girare alla ditta barese (si tratta di somme facenti parte del canone di servizio che il Comune accantona a causa dei pignoramenti presso terzi che giungono a Piazza Matteotti da parte dei creditori di Ecologica). Tale situazione, di fatto, comportava un problema di liquidità insormontabile che avrebbe paralizzato il servizio di raccolta dei rifiuti. E’ in questo quadro che si inseriva quindi l’ordinanza urgente: Comune e Regione pensavano infatti che tale strumento potesse risultare l’unico utile per garantire alla città il servizio. Ed invece Ecologica, per l’ennesima volta, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, mettendo probabilmente con le spalle al muro il Comune: il concordato preventivo in continuità, infatti, qualora dovesse essere accettato dal Tribunale nei primi giorni della prossima settimana, paralizzerebbe le azioni esecutive in corso (compresa quella di Equitalia), così riconsegnando alla ditta barese la liquidità necessaria per proseguire nella propria attività. Il concordato, infatti, attiva la par condicio creditorum: pertanto, qualora i creditori dovessero accettare il piano proposto da Ecologica, sarebbero soddisfatti in tempi minori rispetto alla comune procedura di fallimento. Vi è da dire a tal proposito che anche l’istanza di fallimento che pendeva su Ecologica parrebbe volgere al meglio per la ditta, seppure il giudice non si sia ancora espresso.

A riprova del fatto che l’opzione dell’affidamento diretto alla Monteco pare oramai sfumata, stamane la Ecologica ha provveduto a ripulire gli arenili della litoranea (superfluo aggiungere che poco dopo i soliti sporcaccioni hanno ripristinato lo stato di sporcizia ex ante).

Insomma, una situazione da manicomio, alla quale si deve aggiungere la indefinita controversia tra il Comune e la Falzarano. Ma cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo?

 

Andrea Pezzuto
Redazione

3 COMMENTI

  1. Non solo abbiamo votato male. Abbiamo anche cancellato la parola “rivoluzione”, dimenticando che il “demos kratos” va difeso anche con la forza. Perche’ non e’ un diritto acquisito a tempo indeterminato.

  2. Forse si fa un po’ di confusione. Mi risulta che la richiesta di “concordato preventivo in continuità” riguarda la continuità dell’azienda e il blocco dei creditori. Non implica il rinnovo o la proroga dei contratti in essere. Il debitore può chiedere, col consenso del Tribunale, di interrompere contratti in corso e mai la proroga di contratti scaduti o già prorogati. Pertanto, nella fattispecie, il rapporto col Comune di Brindisi, non cambia di una virgola. Sostengo io!

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