Il quartiere Paradiso è stato interessato negli ultimi anni da significativi interventi.
Nel tempo si è provveduto a localizzare in questo quartiere il Comando della Polizia Municipale ed il Centro Comunale di Protezione Civile.
E’ stata effettuata la riqualificazione della scuola Kennedy, un tempo parzialmente occupata da famiglie prive di alloggio.
Si è insediato il Centro di Aggregazione Giovanile, realizzato mediante il riutilizzo di un manufatto confiscato.
Si è provveduto all’ampliamento di Via Della Torretta, con la demolizione di un edificio adibito a pollaio.
E’ stata effettuata la edificazione delle case destinate alle forze dell’ordine, che hanno consentito l’innesto nel quartiere di nuova popolazione.
Si stanno progressivamente eliminando le baracche di Parco Bove, uno scandalo edilizio che per lungo tempo ha gridato vendetta, anche se le notizie sulla assegnazione degli alloggi in costruzione, con una riserva limitata per gli occupanti delle ultime baracche rimaste in piedi, lascia qualche preoccupazione.
Uno degli interventi che più aveva raccolto consensi era stata la riqualificazione di molte delle piazze storiche, tornate ad essere luogo di incontro per i residenti.
A quest’ultimo riguardo occorre però fare una considerazione.
Non ha senso dare luogo ad interventi di ripristino se poi non si effettua periodicamente la manutenzione.
E lo spettacolo offerto oggi dalle quelle piazze a suo tempo riqualificate è davvero desolante.
L’erba non tagliata da lungo tempo ha raggiunto altezze preoccupanti e purtroppo è infestata da pidocchi che mettono a repentaglio la salute di quanti la frequentano, specie bambini.
Occorrerebbe allora programmare interventi periodici di manutenzione per non vanificare le risorse spese a suo tempo.
Gli abitanti del Paradiso è questo che lamentano: una scarsa attenzione al “quotidiano”, che è quanto occorre per restituire davvero vivibilità al quartiere.
Chi scrive nel quartiere ci abita e si impegna per aumentarne gli standard di vivibilità.
L’occasione può senz’altro essere data dal Piano di rigenerazione urbana, recentemente licenziato dalla struttura commissariale e finanziato dalla Regione.
Un piano la cui attuazione deve vedere la partecipazione attiva dei residenti e di quanti nel quartiere operano nel sociale, a cominciare da coloro che svolgono una funzione educativa ed ecclesiale.
Altrimenti realizzare opere pubbliche e poi lasciarle all’incuria ed all’abbandono è solo un enorme spreco di risorse pubbliche.
Lorenza MAGGIO
Responsabile Periferie PRI Brindisi